Dati rubati, l’Asl scrive ai pazienti «Ora fate attenzione alle truffe» 

I consigli alle possibili vittime della diffusione online degli atti sensibili su telefonate e mail sospette Interviene il Garante della privacy: «È un crimine odioso, non scaricate i documenti dal dark web»

L’AQUILA. La Asl aquilana scrive alle migliaia di dipendenti e pazienti che potrebbero essere vittime della diffusione sul web dei dati sensibili trafugati dagli hacker. E lo fa con un avviso pubblico in cui offre anche consigli utili per evitare conseguenze come ricatti e truffe. «Il gruppo hacker “Monti” che ha rivendicato da subito l’attacco, pretendendo un contatto per il pagamento di un riscatto, ha reso illecitamente disponibile sul dark web un elenco di archivi di dati la cui riconducibilità all’Asl 1 Abruzzo è in fase di accertamento anche con il supporto della polizia postale e dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale», si legge nell’avviso dell’azienda sanitaria guidata da Ferdinando Romano, che continua: «Ad oggi non abbiamo certezza della presenza dei suoi dati personali negli archivi rubati dagli hacker ma sarà nostra premura informarla sugli sviluppi delle indagini in corso. La Regione Abruzzo ha costituito un gruppo di pronto intervento di sicurezza informatica che sta operando a supporto del team di tecnici dell’Asl. Sono in corso le attività di ripristino dei servizi e dei dati utilizzando soluzioni avanzate in cloud con il rafforzamento delle misure di difesa da attacchi complessi».
I CONSIGLI UTILI
Quindi i consigli utili: «Vi invitiamo a fare attenzione a richieste di contatto telefonico aventi carattere invasivo della propria sfera di riservatezza; a richieste di contatto telefonico per offrire prodotti o prestazioni sanitarie o servizi diversi collegabili a prestazioni sanitarie; a truffe telefoniche attraverso le quali un malintenzionato tenta di ingannare l’interessato convincendolo a fornire informazioni personali; a email o telefonate che sottendono comportamenti illegali riferiti a dati personali». E ancora: «Qualora si dovesse verificare uno dei casi descritti, vi invitiamo a darne segnalazione alle autorità competenti. L’Asl e ha già pianificato le azioni migliorative interne finalizzate a evitare il ripetersi di eventi simili. Tutti gli aggiornamenti saranno pubblicati esclusivamente sul sito www.asl1abruzzo.it. Per qualsiasi richiesta di chiarimenti in merito alla violazione o in caso osservaste comportamenti anomali o inusuali nelle comunicazioni provenienti dalle strutture dell’Asl 1 Abruzzo, è possibile scrivere alla pec protocollogenerale@pec.asl1abruzzo.it oppure alla email dpo@asl1abruzzo.it.
IL GARANTE DELLA PRIVACY
Chiamata in causa dalla stessa Asl, ieri è intervenuta anche l’Autorità garante della privacy. «In riferimento al recente attacco hacker subito dalla Asl 1 Abruzzo, il Garante per la protezione dei dati personali ricorda che chiunque entri in possesso o scarichi i dati pubblicati sul dark web da organizzazioni criminali – e li utilizzi per propri scopi o li diffonda online, sui social network o in altro modo – incorre in condotte illecite che possono, nei casi previsti dalla legge, costituire reato», si legge nell’avviso dell’organo nazionale. «Un reato questo ancora più odioso, perché riguarda dati sanitari, quali in particolare informazioni su patologie e cure mediche di persone in condizioni di vulnerabilità e fragilità. L’Autorità avverte pertanto di non scaricare dal dark web e non condividere con terzi gli archivi potenzialmente riconducibili alla Asl 1 Abruzzo».
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