Depuratore, scontro sui canoni

Celano, il Comune chiede il pagamento degli arretrati alle aziende appaltatrici

CELANO. Mancati pagamenti al Comune da parte della ditta che gestisce il depuratore. A fare la scoperta è stato l’ufficio tecnico che ha già richiesto i pagamenti dopo la domanda di accesso agli atti avanzata dall’associazione “Acqua nostra”. Il Comune, secondo quanto accertato dagli uffici, dal 2005 non ha percepito dalla società Tecnoseb Impianti (che gestisce il depuratore del Comune in località San Basilio) sia i canoni annuali, sia il 5 per cento degli introiti derivati dalla gestione dell’impianto. La prima cifra si aggira intorno ai 42mila euro, la seconda, più sostanziosa, non è stata ancora calcolata perché l’azienda appaltatrice dovrà presentare i bilanci in base a cui saranno calcolate le percentuali. «Se si prende a riferimento un minimo della lavorazione conferita all’impianto annuo, stimato in cinque milioni di euro», ha affermato in un documento il presidente del comitato, Gianvicenzo Sforza, «il 5 per cento significa 250mila euro all’anno, per nove anni (2006-2014) il totale complessivo è di due milioni e 250mila euro. Si tratta ovviamente di situazioni da verificare e a cui stanno già lavorando i tecnici del Comune che sono in attesa dei fatturati. Una richiesta è stata avanzata all’azienda mandante Ati (Associazione temporanea di impresa), Tecnoseb, e a quella capogruppo Ati, Acquamas, dal dirigente dell’area tecnica del Comune, Federico D’Aulerio. Secondo il Comitato, si tratta di una somma ingente che potrebbe risollevare le sorti delle casse comunali di Celano. Ora chiede un’assemblea pubblica per fare chiarezza sulla vicenda che si trascinerebbe da anni. «Vorremmo sapere perché», ha aggiunto Sforza, «non è stata mai chiesta agli interessati questa montagna di soldi. A tal proposito chiediamo al sindaco Filippo Piccone, ai consiglieri di maggioranza e a quelli di opposizione di indire una riunione popolare che possa chiarire l’arcano. In caso contrario lo faremo noi». Gli uffici hanno invitato le aziende, diffidandole formalmente, a presentare entro 15 giorni il pagamento dei canoni e a consegnare i bilanci per calcolare a quanto ammonta il debito. (p.g.)

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