«Devastato il fiume Sagittario»

Wwf Abruzzo lancia l'allarme: abbattuti salici maestosi

SULMONA. Allarme ambientale lungo il fiume Sagittario. La denuncia arriva dal Wwf Abruzzo, che ieri ha sollecitato anche l'intervento della Forestale: «È stato distrutto un ampio tratto di fiume col taglio di salici maestosi». Gli alberi sono stati abbattuti in località Ponte la Torre, fra i comuni di Sulmona e Prezza.

Secondo gli ambientalisti l'intervento - non è chiaro se compiuto da enti pubblici o privati - «è del tutto insostenibile e senza alcuna giustificazione, controproducente ai fini idraulici».

Domenica i rappresentanti del Wwf hanno eseguito un sopralluogo nel tratto interessato dal taglio di alberi e ieri hanno diffuso una serie di foto per denunciare «la completa distruzione della vegetazione spondale».

La segnalazione all'associazione ambientalista era arrivata nei giorni scorsi da Ettore Continenza, appassionato di pesca sportiva. «È un tratto di fiume che frequento da anni. Il bosco ripariale era talmente fitto che la luce del sole non passava tra i rami», dichiara l'uomo, «garantendo al fiume quell'ombreggiamento che, come ci insegnano tutti i libri sulla gestione dei fiumi, è elemento fondamentale per garantire un buon livello di biodiversità e i processi naturali che avvengono nelle acque. Noi pescatori conosciamo il fiume: invece di interventi così devastanti dovrebbero spendere il denaro per evitare l'occupazione dell'alveo dalle costruzioni e lasciare spazio al fiume, migliorare il sistema di gestione degli argini maestri e disinquinare gli scarichi che attualmente sono di fatto incontrollati. In questo periodo di crisi è sconfortante che si spendano fondi per lavori di questo genere».

Sul caso è intervenuta Camilla Crisante, presidente del Wwf Abruzzo. «Il fiume Sagittario, uno dei più belli della regione, è sotto attacco», denuncia la Crisante, «chi svolge questi lavori dimostra di non considerare il fiume come un ecosistema. Forse immagina di trasformare i corsi d'acqua in canali privi di vita. Nell'anno della biodiversità è incredibile che siano effettuati lavori che alterano le funzioni di autodepurazione del fiume. Non ci si può lamentare, poi, dello stato penoso di inquinamento dei nostri fiumi. Basterebbe leggere qualsiasi manuale universitario di ecologia delle acque per capire come questi interventi non solo sono inutili per la salvaguardia dell'incolumità pubblica ma spesso sono anche controproducenti perchè aumentano la velocità delle acque. Sono stati abbattuti salici maestosi che ospitano specie interessantissime e alterato l'alveo. La Regione Abruzzo, dieci anni fa, aveva dettato delle linee guida che chiarivano come la vegetazione delle sponde fosse un elemento chiave sia per la qualità dei fiumi sia per la difesa idrogeologica. Lo stesso Piano di tutela delle acque adottato da poche settimane dalla Regione chiarisce questo concetto. Chiediamo quindi alla Regione di effettuare una verifica per evidenziare l'insostenibilità di interventi di questo genere rispetto alle direttive». (r.rs.)

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