L'AQUILA

Dipendente comunale fa il pieno delle sue auto a spese del Comune

Scoperto dai carabinieri forestale: in un mese 13 rifornimenti di 40 euro ciascuno e sempre nello stesso distributore in via Gran Sasso. Le carte carburanti erano però associate a veicoli dismessi

L'AQUILA. Scoperto dipendente comunale che fa il pieno della sua auto con la carta carburanti del Comune dell'Aquila. Nel corso delle indagini svolte dai carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale (Nipaaf) del Gruppo forestale di L’Aquila, è stato accertato come l'uomo _ B.L., di 36 anni _ abbia fatto più volte benzina utilizzando in modo indebito la carte carburante di proprietà del comune dell’Aquila.

Nel corso di circa un mese durante il quale gli investigatori - con il supporto della sezione di polizia giudiziaria aliquota Carabinieri della Procura - hanno tenuto sotto controllo l’impianto di distribuzione carburanti attraverso l’utilizzo di microcamere, l’indagato ha effettuato tredici rifornimenti utilizzando ogni volta per ogni scheda tutto il credito giornaliero massimo consentito pari a 40 euro.

La Procura  ha emesso un decreto di perquisizione e sequestro a carico del dipendente comunale.  L’indagato ha subito consegnato ai militari o le due schede carburante utilizzate. Le due autovetture utilizzate e illecitamente rifornite dall’indagato sono state sottoposte a sequestro per procedere alla comparazione con i fotogrammi estrapolati dalle immagini riprese dalle telecamere.

 In una nota i carabinieri spiegano come "i prelievi di carburante siano stati  effettuati in un impianto di distribuzione convenzionato con il comune ubicato in l’Aquila in viale Gran Sasso nelle ore e nei giorni quando era assente il titolare dell’impianto mediante modalità self-service". Lo stesso impianto era sprovvisto di autonomo impianto di video sorveglianza. "È probabile che proprio l’assenza delle telecamere di sorveglianza abbia spinto l’indagato ad approfittarne pensando di non essere scoperto". A monitorarlo invece c’erano le microcamere dei carabinieri.

I prelievi venivano effettuati mediante l’utilizzo di due schede attraverso le quali ogni giorno potevano essere prelevati fino ad un massimo di 40 euro. Le schede indebitamente  utilizzate di proprietà del comune erano entrambe associate ad automezzi che già da diversi mesi non erano più in carico al Comune  in quanto dismesse dal parco auto.

È stato proprio quest’ultimo particolare ad allertare i dirigenti comunali e a far partire la verifica interna che è sfociata nellla denuncia alle forze dell’ordine.