Avezzano

Beatrice resta senza sedia a rotelle: «Costretta a vivere a letto»

1 Agosto 2025

Beatrice Palluzzi, 36 anni di Carsoli, da due mesi aspetta un nuovo dispositivo: «Mi sento umiliata». La legge prevede il cambio ogni cinque anni. Ferrante chiede un incontro urgente

AVEZZANO. «Mi sento offesa e molto umiliata». Da oltre sessanta giorni Beatrice è in attesa di una nuova sedia a rotelle. Convive con la sua disabilità da trentasei anni, ma mai si era vista costretta a limitare gli spostamenti e le sue abitudini di vita a causa dell’usura della sua vecchia carrozzina. Dalla Asl «nessun riscontro rispetto alla richiesta presentata, ormai trascorro le giornate a letto», spiega. «Per questo ho deciso di rendere pubblica questa storia. Lo faccio per me e per tutte quelle persone che non hanno la forza di denunciare questa gravissima ingiustizia».

La vicenda comincia lo scorso 28 maggio, quando Beatrice Palluzzi, 36enne di Carsoli, presenta formale domanda di rinnovo alla Asl per la sostituzione della propria sedia a rotelle. Ha una disabilità motoria dalla nascita. Da allora, ogni cinque anni, come da normativa, richiede e riceve una carrozzina nuova. In questo caso, ha atteso lo scadere dei tempi tecnici nonostante la due ruote in suo possesso fosse danneggiata già da tempo.

«Come prescritto dal disciplinare in materia di assistenza protesica, - sancito nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) - l’autorizzazione sarebbe dovuta arrivare entro il 12 giugno, poiché da regolamento deve essere concessa entro 15 giorni dal ricevimento dell’istanza». A parlare è Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine Determinate. Coinvolto dalla stessa Beatrice dopo mesi di attesa.

«Ha richiesto il rinnovo dell’ausilio rispettando rigorosamente tempi e modi prescritti del nomenclatore tariffario. La Asl, però, non solo non le ha concesso la sedia a rotelle, ma l’ha costretta a recarsi negli appositi uffici per essere “interrogata” da un’assistente sociale che le ha posto domande sulla sua vita privata e personale. Quando ci siamo permessi di chiedere alla professionista per quale ragione l’avesse convocata, questa non ha saputo rispondere alle nostre domande, né placare le nostre rimostranze, esternando altresì che, se non avesse risposto a domande di quel genere, non avrebbe potuto ottenere l’ausilio richiesto. Nessuna norma specifica contempla la possibilità che un’assistente sociale sottoponga a un questionario la paziente sul come e con chi vive. Allora lo voglio chiedere pubblicamente, chi è il dirigente che ha stabilito questa particolare procedura?».

Claudio Ferrante annuncia una richiesta di incontro urgente all’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì. «Intanto chiediamo alla Asl di risolvere questa inadempienza e autorizzare nell’immediato, senza sé e senza ma, la carrozzina di Beatrice», ha dichiarato Ferrante.

«Chiediamo alla stessa Verì e alla direttrice del Dipartimento Sanità della regione Abruzzo Emanuela Grimaldi di intervenire presso gli uffici dell’assistenza protesica della Asl per mettere fine a questa inqualificabile vicenda. E non venissero a dirci che sono chiusi per le ferie. Alla disabilità non è concesso andare in vacanza», ha concluso.

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