Operazione della Forestale a Sassa, nascosto materiale di risulta dei lavori nel cantiere

Discarica abusiva interrata

Sequestrata un’area vicino alle case antisismiche

L’AQUILA. Gli agenti del Corpo forestale hanno sequestrato una piccola discarica interrata composta da materiali di risulta scaturiti da lavori effettuati per le abitazioni del Progetto case a Sassa. Il blitz c’è stato nei pressi di quelle case in via Sante Marchetti.

Secondo quanto si è appreso gli agenti del Corpo Forestale quando sono giunti sulla zona «incriminata» hanno trovato degli operai, quasi tutti provenienti da fuori regione, nelle immediate vicinanze della discarica.
Sono stati individuati, pertanto, pezzi di plastica anche abbastanza grandi, del ferro, lastre di catrame, sbarre di legno, fili di nylon, materiale per imballaggio. Insomma tutta roba che se non ci fosse stato un intervento delle forze dell’ordine sarebbe rimasta sotto terra, in una zona destinata a verde, per un periodo molto lungo.
Inoltre gli agenti, dopo un primo sopralluogo, hanno chiesto e ottenuto da alcuni operai di scavare ulteriormente ed è uscito altro materiale edile di risulta che doveva essere rigorosamente smaltito.

A quel punto i forestali hanno messo i sigilli intorno a tutta la zona. Una parte di quel materiale al di fuori della zona sequestrata è stata accatastata ma ieri mattina deve essere stata portata via i tutta fretta visto che la gente che abita in quella zona si è accorta che è sparita. «Meglio così» dicono «ma sarrebbe giusto anche sapere dove è stata portata e come è stata smaltita».
Ma non è tutto. Nella zona intorno a quelle abitazioni (in tutto ci sono una cinquantina di appartamenti distanti qualche centinaio di metri da altri agglomerati molto popolati) scorre anche un ruscello. E’ stato fatto notare da parte dei residenti che nei pressi del corso d’acqua si trovano disseminati altri pezzi di plastica certamente residui di lavorazione.

Ora, dopo l’invio di una informativa alla magistratura, sono in corso delle ulteriori indagini per capire i responsabili di questo tentato scempio ambientale. Subito dopo il blitz gli investigatori hanno identificato e interrogato alcuni operai che erano in zona senza che questo voglia significare la loro colpevolezza. Poi sono stati anche interrogati come persone informate dei fatti anche alcuni degli attuali residenti di quelle abitazioni antisismiche. Tra questi ci sono anche alcuni che, visto quanto stava accadendo, hanno opportunamente segnalato il fatto alla forestale.
Ma quanto avvenuto a Sassa si è verificato, sia pure in maniera molto meno eclatante, anche in qualche altro cantiere.

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