Donna resta sterile, medico nei guai 

La Procura chiede il rinvio a giudizio per lesioni gravissime. Disposta una perizia

L’AQUILA. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, per lesioni gravissime, nell’ambito della responsabilità sanitaria, di un medico aquilano, G.M.. Secondo l’accusa il professionista, pur avendo visitato e posto in lista di attesa per un trattamento terapeutico una paziente, avrebbe ritardato la prestazione con ripercussioni negative sulla salute della donna, che ora non può più procreare. All’udienza preliminare, in occasione della quale la persona offesa si è costituita parte civile con il patrocinio dell’avvocato Carlotta Ludovici, è stata disposta la perizia medica al fine di verificare il nesso causale tra la condotta omissiva colposa e l’evento.
Secondo quanto denunciato dalla donna che si era rivolta al medico, a causa del protrarsi dell’attesa di una chiamata le sue condizioni si sarebbero aggravate tanto da spingerla a rivolgersi alle cure ospedaliere di un’Asl della Campania.
La vicenda prende le mosse nel 2018 quando una donna di mezza età, residente fuori regione, affetta da fibromi uterini, si rivolgeva al professionista di fiducia al fine di valutare la possibilità di sottoporsi a un programmato trattamento terapeutico praticato con una tecnica innovativa e non invasiva nell’ospedale aquilano, per scongiurare l’intervento chirurgico con la conseguente asportazione dell'utero, cosa che di fatto, purtroppo, successivamente è avvenuta. La donna ha riferito che, dopo essersi sottoposta a una visita, verificata la fattibilità del trattamento e dopo essere stata inserita nella lista d’attesa, nonostante i ripetuti tentativi di contatto col medico, non sarebbe stata convocata per mesi e, secondo l’accusa, tale ritardo avrebbe comportato l’asportazione chirurgica dell'utero e delle ovaie in un altro ospedale, con ripercussioni negative non soltanto a livello fisico, ma anche psicologico, considerato che la donna non potrà più procreare. La perizia farà chiarezza. (cr.aq)