Droga, alcol e azzardo: tre piaghe sociali 

Oltre 3.700 richieste d’aiuto in 28 anni al Servizio per le dipendenze dell’Asl, un disagio che coinvolge molti giovani

AVEZZANO. L’obiettivo è lo sballo, gli effetti sono devastanti. Per chi fa abuso di alcol. O per chi consuma droghe. In 28 anni sono stati oltre 1.500 coloro che hanno chiesto aiuto al Serd di Avezzano, il Servizio per le dipendenze dell’Asl. E più di 2.200 persone hanno bussato a quella porta per ottenere assistenza perché piegate da eroina, cocaina, hascisc o altre sostanze illecite. Tanti i giovani. Numeri che fanno capire qual è la piaga che si nasconde dietro al fenomeno, ma che non contemplano i tantissimi che non trovano il coraggio di uscirne. Senza dimenticare l’altra frontiera della dipendenza: il gioco d’azzardo. Sono tanti, troppi quelli che rovinano la propria esistenza tra scommesse e Gratta e vinci. Proprio lunedì il Gruppo di lavoro dell’Istituto superiore della sanità che si occupa di gioco d’azzardo ha fatto visita al Cef di Avezzano (Club di ecologia familiare), nella parrocchia di San Rocco, per osservarne il funzionamento. Il Cef da anni affianca il Club alcologico territoriale, che si ispira all’approccio ecologico-sociale di Vladimir Hudolin, e si occupa di problematiche legate al consumo di alcolici e di altre forme di attaccamenti non sani. «La selezione del nostro club da parte dell’Istituto superiore di sanità è motivo di grande orgoglio», afferma il dottor Adelmo Di Salvatore, psichiatra e alcologo, direttore del Serd di Avezzano.
Come mai l’Istituto superiore ha scelto Avezzano?
«Dal 1985 i Cat, sono 17 quelli attivi in Marsica, riuniti in un’associazione regionale, con i quali il Serd collabora attivamente, propongono una forma di intervento per le famiglie con problemi alcol-droga-azzardo e correlati che si avvalgono del principio dell’auto-mutuo-aiuto, per il quale non è fondamentale la presenza degli operatori professionali, ma soprattutto quella di altre persone che si trovano in situazioni di disagio analoghe. Dal 1991 le persone con problemi alcolcorrelati che si sono rivolti al Serd di Avezzano sono più di 1.500; quelle con problemi legati alle droghe illegali sono stati oltre 2.200. Guardando solo dal 2017, i primi sono circa 89, i secondi 186. I numeri sembrano confortanti, ma sappiamo che ci sono ancora troppe persone che non trovano la forza di chiedere aiuto. Al di là dei numeri, il lavoro di consulenza, trattamento e prevenzione è tanto. La collaborazione tra Cat, Cef e gruppi dedicati a specifiche problematiche prevalenti rende l’Abruzzo una regione virtuosa, in quanto il numero di questi gruppi, 27, in rapporto alla popolazione è quasi il triplo della media nazionale (in rapporto ai residenti, ndc) e nella sola Marsica il numero di tali club per il gioco d’azzardo (come risulta dal Rapporto 2019 dell’Istituto superiore di sanità, ndc) è pari a quello di tutta la Lombardia. L’alta presenza di queste unità di sostegno è fondamentale, perché spesso solo l’idea di doversi spostare molto dalla propria città scoraggia il bisognoso dal cercare aiuto».
Quali sono i problemi connessi all’abuso di droghe e di alcol?
«Parlare di abuso è fuorviante, perché sembra che ci sia una quantità minima di consumo priva di rischi. In realtà la scienza ufficiale, quella non piegata da interessi economici, ha rilevato ad esempio che la quantità massima di alcol esente da rischi è zero. Il vino, la birra e altri alcolici non sono alimenti, ma bevande tossiche, drogastiche e cancerogene, come sancito dall’Istituto internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms».
E la ludopatia?
«Per quanto riguarda la ludopatia, legata all’azzardo, è stata recentemente inserita tra i Livelli essenziali d’assistenza, di cui si occupa il Sistema sanitario nazionale».
Sulle droghe che cosa ci dice?
«Anche il semplice spinello può essere molto pericoloso, perché le dosi presenti oggi in una singola canna sono 30 volte superiori a quelle degli anni ‘70-‘80. Fino ai 25 anni il cervello dei giovani non è ancora completamente plasmato, e l’uso, non l’abuso, di queste sostanze danneggia le aree del cervello adibite all’attenzione, alla concentrazione, alla capacità di prendere decisioni».
Andrea Baiocco
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