Avezzano

Droga dalla Capitale nella Marsica, l’indagine si allarga: «Il quadro non è ancora chiuso»

6 Dicembre 2025

Nel mirino degli inquirenti ci sono altre possibili pedine in aggiunta ai 17 indagati. Decisive le analisi sui telefoni sequestrati

AVEZZANO. Il cerchio dell’inchiesta antidroga che da oltre un anno tiene sotto osservazione la rete dello spaccio nella Marsica continua ad allargarsi. La novità di queste ore, confermata da fonti investigative, riguarda l’individuazione di ulteriori figure potenzialmente coinvolte nel traffico di stupefacenti. Un allargamento del perimetro che si affianca al maxi-blitz scattato all’alba del 4 dicembre, quando quasi cento carabinieri hanno operato simultaneamente ad Avezzano, in diversi comuni della Marsica, a Spoltore e in alcuni quartieri della capitale.

Si è trattato di una delle operazioni più vaste e coordinate degli ultimi anni nel territorio della Marsica: un dispositivo che ha visto impiegati uomini del Comando provinciale dell’Aquila, delle cinque compagnie dipendenti, del Nucleo Investigativo, Artificieri, unità cinofile, Squadrone Eliportato “Cacciatori Puglia” e del personale dei Reggimenti Carabinieri “Lazio” e “Campania”. A Roma, per la parte capitolina degli interventi, hanno operato in supporto le compagnie di Piazza Dante, Trionfale, Cassia e Frascati. L’operazione, disposta dalla Procura di Avezzano, ha portato a perquisizioni per droga, denaro illecito e materiale da spaccio.

Sono 17 gli indagati, tra i 24 e i 65 anni, accusati di traffico e spaccio di cocaina e hascisc. L’indagine, avviata dopo il tentato omicidio del 2023 in una discoteca di Avezzano, ha ricostruito una rete che acquistava droga nelle periferie capitoline tramite un 64enne intermediario, e la trasportava in Marsica con un sistema a staffetta. Un arresto era già scattato la scorsa primavera, con il sequestro di 600 grammi di cocaina. Le perquisizioni del 4 dicembre hanno portato al ritrovamento di denaro, beni di valore, strumenti per il confezionamento e numerosi telefoni. In parallelo, il Gip ha disposto il sequestro di immobili, terreni e quote societarie, ritenuti sproporzionati rispetto ai redditi dei due indagati.

Sebbene il nucleo principale dell’inchiesta resti quello già noto dei 17 indagati, nelle ultime ore le verifiche su telefoni, disponibilità patrimoniali e contatti, hanno portato ad approfondire la posizione di altre persone, potenzialmente coinvolte nel sostegno logistico o nella movimentazione dei flussi di droga e denaro. Gli inquirenti mantengono il massima riserbo, ma confermano che «il quadro non è ancora chiuso» e che l’analisi dei materiali sequestrati potrebbe condurre a nuove iscrizioni nel registro degli indagati. Il procedimento è coordinato dalla Procura di Avezzano e resta in piena evoluzione. Le prossime settimane saranno decisive per verificare la solidità dell’impianto accusatorio, chiarire i ruoli interni alla presunta organizzazione e accertare se vi siano altri collegamenti tra la Marsica e Roma.

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