Ecosfera, D’Annuntiis e i 75 mila euro di parcella

Dal Comune di Barete la consulenza all’architetto di Corropoli indagato per corruzione insieme a Fontana e Nigris
L’AQUILA. Una parcella da 75mila euro per il piano di ricostruzione di Barete. C’è anche questo tra le carte che gli investigatori della squadra Mobile di Pescara, su impulso del pm Antonietta Picardi, stanno esaminando nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione nella ricostruzione post-sisma scaturita dall’indagine su Ecosfera denominata Caligola. Un’indagine che a gennaio ha portato a otto arresti e che ora sta approfondendo alcuni aspetti legati al dopo-terremoto. Ieri sono stati copiati tutti i file dei computer sequestrati che ora saranno vagliati uno a uno a caccia di riscontri sull’ipotesi di reato contestata.
LA SUPERCONSULENZA. Per il piano di ricostruzione l’amministrazione comunale di Barete guidata da Leonardo Gattus o ha deciso di affidarsi a un professionista esterno. Si tratta dell’architetto con studio a Corropoli Marco D’Annuntiis che risulta indagato insieme all’ex capo della struttura di missione Gaetano Fontana e al suo strettissimo collaboratore Enrico Nigris. Nessun bando, nessuna gara, ma un affidamento quasi diretto. Quasi perché il sindaco Gattuso difende il suo ricorso alla cosiddetta «procedura negoziata» pure prevista dalla legge. Il fatto che il suo Comune abbia dato un incarico a un professionista ora indagato per corruzione non lo fa stare preoccupato. «Come ufficio tecnico», spiega Gattuso, «abbiamo fatto la redazione del piano, poi abbiamo avuto due collaboratori coordinati e continuativi e poi abbiamo dato una consulenza esterna costata 60mila euro più Iva. Tutto è avvenuto alla luce del sole ed è stato pubblicato a norma di legge come è possibile riscontrare su Internet. All’architetto D'Annuntiis non è stato dato un affidamento diretto ma, essendo in una situazione di sotto soglia, come richiesto dalla struttura di missione, abbiamo optato per la procedura negoziata come previsto dal testo unico degli appalti. Quindi ci è stata autorizzata, per questa consulenza, una spesa di 80mila euro e da qui, con ribasso, si è arrivati a 62mila euro di parcella più Iva. È un costo complessivo che vale per i nove ambiti del paese».
SCORCIATOIE. «Scorciatoie? Per l’iter seguito abbiamo chiesto l’autorizzazione alla struttura di missione che ci ha detto di fare le valutazioni secondo le loro linee guida. Abbiamo seguito la procedura negoziata e aggiudicato l’appalto. Quindi abbiamo avuto la firma della Corte dei Conti. Come siamo arrivati a D’Annuntiis? In base a un elenco di professionisti che abbiamo regolarmente approvato, dal quale abbiamo attinto cinque nomi. L’architetto è stato invitato insieme ad altri quattro. Altri soldi per il piano non li abbiamo tirati fuori. Siamo arrivati per primi, noi di Barete, perché abbiamo fatto tutto secondo la legge. Lavoro da 35 anni nella pubblica amministrazione e conosco come funzionano le cose. Nessuna scorciatoia», assicura il sindaco. «Abbiamo iniziato il 6 maggio 2010, dunque ci sono voluti due anni. Non ho mai telefonato a Nigris né a Fontana. Abbiamo poi nominato Sergio Iovenitti commissario per gli 86 aggregati non costituiti in consorzio, come prevede la normativa. Il suo compenso è pari al 2 per cento come quello per amministratori e presidenti. Tutto previsto dalla legge».
VITTORINI. L’ex presidente del consiglio comunale Stefano Vittorini interviene sull’inchiesta evidenziando come «stiano tacendo, alla luce delle gravi notizie emerse, tutti gli adulatori di Fontana che ora sembrano scomparsi nel nulla. Eppure io, in tempi non sospetti, dissi che sarebbe dovuto andar via dall’Aquila il prima possibile».
©RIPRODUZIONE RISERVATA