Esposto contro l'Asl: mio figlio curato male

Una madre: ad Avezzano solo un'ingessatura, per guarire è stato operato a Roma

AVEZZANO. Si fa male a un braccio giocando al calcio, accusa il distacco del capitello radiale, ma i medici dell'ospedale non se ne accorgono e il ragazzo, 13 anni, viene ingessato per un altro motivo. Solo quando un medico di Ortopedia si rende conto dell'errore del suo collega, il baby calciatore viene trasportato al Bambin Gesù di Roma e operato d'urgenza, ma con ben 25 giorni di ritardo. Ora la famiglia - la madre è Titti Colangelo, comandante dei vigili urbani di Trasacco - si è rivolta all'avvocato Leonardo Casciere, il quale ha inviato un esposto al manager della Asl e al direttore sanitario dell'ospedale. Il tempestivo intervento dei medici del Bambin Gesù ha scongiurato conseguenze più serie per il ragazzo.

L'episodio risale al 6 ottobre scorso. Il 13nne incappa in un infortunio di gioco durante una partita con la scuola calcio della Jaguar di Luco dei Marsi. Dolorante al braccio arriva al pronto soccorso alle 16.54 per un trauma al gomito destro. Alle 17.30 viene sottoposto a una radiografia e resta per alcune ore al pronto soccorso, dolorante, in attesa del referto. Durante questo lasso di tempo, stando all'esposto, non viene sottoposto a visita ortopedica, né alla famiglia viene comunicato il referto. Solo in tarda serata viene accompagnato in sala gessi dove gli appongono una "valva gessata" al braccio.

«Ho insistito», sottolinea la mamma, «per avere un consulto specialistico, ma il tecnico della sala gessi ha risposto che il medico reperibile non poteva essere disturbato per un trauma così banale». Il giorno dopo, venerdì 7 ottobre, il ragazzo torna in ospedale e finalmente viene visitato dallo specialista che visiona le lastre e il risultato del radiologo, che parla di sospetta infrazione dell'olecrano destro, un prolungamento dell'ulna. Appuntamento fissato a 10 giorni dopo quando il 13enne torna a visita dal medico, il quale conferma che deve rimanere con una doccia gessata ulteriori 10 giorni. Il 27 ottobre appuntamento decisivo per togliere il gesso. Stavolta c'è un altro medico, il quale si rende conto immediatamente che non c'è l'infrazione sospetta dell'olecrano, ma un distacco completo del capitello radiale e che il 13enne avrebbe dovuto essere sottoposto subito a intervento chirurgico. La madre non si fida più dell'ospedale e lo porta al Bambin Gesù dove confermano la diagnosi: distacco epifisario e dislocazione del capitello radiale destro riferito al trauma del 6 ottobre. Ricoverato immediatamente, viene sottoposto a intervento chirurgico».

«Quello che è capitato a mio figlio è gravissimo», osserva Titti Colangelo, «e mi aspetto che il manager della Asl e il direttore sanitario dell'ospedale di Avezzano prendano le decisioni opportune nei confronti di chi ha sbagliato. Ad Avezzano bisognava predisporre subito un intervento chirurgico e non il gesso».

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