Estorsione, giovane di Pratola prosciolto
Era anche accusato di maltrattamenti in famiglia. Cercava soldi per fare l’attore
PRATOLA PELIGNA. Il suo sogno era di fare l’attore. E per esaudirlo era arrivato anche a picchiare il padre e a prendere con la forza gli oggetti in oro custoditi in casa per racimolare i soldi che gli avrebbero consentito di seguire i corsi di recitazione. Per questo era finito in carcere arrestato dai carabinieri chiamati in soccorso dai suoi genitori. Pesanti le accuse: tentata estorsione, maltrattamenti in famiglia, rapina e lesioni. Ieri, Guerino Santilli 29enne di Pratola Peligna è comparso davanti al gup, che doveva decidere se ordinare nei suoi confronti il processo e se proscioglierlo dalle accuse. Dopo aver ascoltato il pubblico ministero e le memorie difensive del legale dell’imputato, il giudice lo ha prosciolto liberandolo definitivamente da questa brutta vicenda giudiziaria. «La tentata estorsione nei confronti dei genitori», spiega il suo legale, l’avvocato Alessandro Margiotta, «così come i maltrattamenti in famiglia erano caduti già in fase di convalida dell’arresto. Restavano la rapina e le lievi lesioni procurate al padre. Per il primo reato siamo riusciti a dimostrare che non poteva trattarsi di rapina in quanto si trattava di preziosi di sua proprietà avuti in dono dai parenti nel giorno della sua prima comunione. Mentre per il reato di lesioni ci ha pensato il padre con il ritiro della querela facendo cadere anche questo reato». Guerino Santilli avrebbe dato chissà che cosa per esibirsi in un monologo di Shakespeare o recitare in una compagnia teatrale. Era ed è il suo sogno. Da inseguire a tutti i costi. E quella sera di settembre dello scorso anno, dopo l’ennesima lite con i genitori che non volevano dargli i soldi per iscriversi ai corsi di Roma, è esploso. Dapprima ha dato in escandescenze tanto da scagliarsi violentemente verso il genitore. Non contento si è poi recato verso la camera da letto e da un cassetto ha preso preziosi e oro di famiglia per un valore di circa duemila euro. Una brutta storia che ieri ha avuto un epilogo.
Claudio Lattanzio
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