Fabiani: «I debiti dell’Asm non sono certo colpa mia»

L’ex presidente della società ribatte alle critiche del sindaco Cialente: «Lui sa bene perché i conti dell’ex municipalizzata oggi sono in rosso»

L’AQUILA. «Nei tre anni e mezzo del mio mandato ho chiuso tre bilanci in positivo. Solo nel 2013 si prevede un saldo negativo. Ma il disavanzo non è imputabile alla mia gestione».

L’ex presidente dell’Asm Luigi Fabiani non ci sta a passare per l’artefice dei conti in rossi dell’ex municipalizzata che, nelle intenzioni del sindaco Massimo Cialente potrebbero portare alla privatizzazione o addirittura alla liquidazione dell’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti. Una doppia ipotesi che il sindaco ha paventato durante l’ultima riunione con in vertici dell’Asm e i sindacati. Fabiani ha lasciato l’incarico e al suo posto è stato nominato Francesco Rosettini. Per l’ex presidente, Cialente ha prospettato un incarico di consulente esterno a titolo gratuito. Ma tra i due sembra esserci maretta. Da un lato il sindaco parla di conti non in ordine e del mancato rispetto del contratto di servizio, soprattutto nell’ambito della raccolta differenziata. Dall’altro, Fabiani puntualizza le cause delle perdite del 2013, che ammonterebbero a circa 2 milioni: «Dopo il sisma», spiega l’ex presidente, «abbiamo effettuato la rimozione dei rifiuti ingombranti legati alle demolizioni e questo servizio ci è stato pagato prima dalla Protezione civile e poi dalla struttura commissariale e dal soggetto attuatore per lo sgombero delle macerie. Da quando è finita la fase dell’emergenza, la copertura finanziaria sarebbe spettata all’ufficio speciale per la ricostruzione. Ma né Paolo AielliCialente hanno mai risposto alle mie istanze. Si tratta di circa 1,2 milioni più Iva in meno nel 2013». Altri 600mila euro che fanno parte del disavanzo sono invece dovuti ai maggiori costi sostenuti, sempre nel 2013, per lo smaltimento dei rifiuti: «Dopo la chiusura, da parte della Regione, dell’impianto di Sante Marie», aggiunge Fabiani, «siamo stati costretti a conferire l’immondizia all’Aciam, una società pubblico-privata, pagando circa 20 euro in più a tonnellata». Sul fronte della mancata attuazione della raccolta differenziata su tutto il territorio, il piano adottato dall’ex direttore dell’Asm Leopoldo D’Amico doveva essere aggiornato, per Fabiani, e «adattato alla conformità di una città che si estende in maniera circolare. Sono risultati insufficienti i 132 operatori su strada previsti per il servizio». Fabiani chiude con i risultati positivi portati a casa: «Durante il mio mandato è stato finalmente estinto il debito di 3,5 milioni con l’ex Carispaq e sono stati acquistati nuovi mezzi, per 2,9 milioni, senza gravare sul bilancio, visto che ho sostituito i noleggi con il mutuo per l’acquisto. E l’anno scorso sono stati collocati a riposo il direttore e altre tre figure apicali, con un risparmio sul costo del personale di 390mila euro. Questi sono i fatti, tutto il resto solo chiacchiere».

Romana Scopano

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