Fallimento Edimo, fermi una ventina di cantieri all'Aquila

Corsa ad ostacoli per i residenti di via Aveia a Pettino che non riescono ad entrare nelle loro case

L’AQUILA. Il palazzo bianco sulla sinistra di via Aveia, a Pettino, è ancora delimitato dal cantiere della ricostruzione post-sisma. Dalla balconata più in alto svetta uno striscione con la scritta «Gruppo Edimo-Taddei spa». Alle 11 di mattina il cantiere dovrebbe pullulare di operai. Invece è deserto. Ad affacciarsi sono soltanto gli inquilini, che vengono ogni tanto a vedere che tutto sia a posto. Il vento butta giù la cancellata provvisoria d’ingresso al cantiere e loro la risollevano. È uno dei tanti cantieri, una ventina circa nell’Aquilano, in cui i lavori (un importo di circa 1,6 milioni di euro) sono fermi da tre mesi perché nel frattempo la Taddei è andata in concordato preventivo, conseguenza del fallimento della Edimo spa.

Carlo Innamorati e Simonetta Vischetti sono proprietari di due appartamenti di questo palazzo in cui il 22 marzo scorso sarebbero dovuti rientrare circa 10 nuclei familiari. Era tutto pronto per il trasloco, con gli scatoloni imballati e la voglia di tornare finalmente a casa, quando la decisione dei giudici di Roma ha bloccato tutti i progetti di ritorno alla normalità. E chissà per quanto tempo ancora. La crisi del Gruppo Edimo non è soltanto una questione sindacale e non ha soltanto risvolti occupazionali. Riguarda anche la vita di tante persone che da sei anni aspettano di tornare a casa.

[[(Video) Corsa ad ostacoli per i residenti di via Aveia a Pettino]]

«Eravamo a un soffio dal rientrare», spiega Simonetta Vischetti, inquilina e amministratrice di condominio del palazzo di via Aveia, «infatti la fine lavori era prevista per il 22 di marzo e abbiamo dovuto chiedere delle proroghe». Eppure i lavori sono stati realizzati per il 95%. Mancano i portoni, le ringhiere, alcuni infissi, «un 5% che non può essere realizzato perché la ditta è in concordato preventivo e non si potrà procedere fino a quando non si saprà l’esito della situazione della Taddei, legata al fallimento della Edimo spa», aggiunge l’amministratrice di condominio. Intanto si resta appesi a un filo, mentre nono è possibile l'ingresso di un’altra impresa. Una situazione che ha riguardato anche altre imprese in questi anni e non soltanto la Edimo. I vari Sal (Stati di avanzamento lavori) sono stati tutti pagati.

«Un paradosso», dice la Vischetti. Nel frattempo gli inquilini di via Aveia vivono da sei anni negli alloggi provvisori, qualcuno si trova in situazioni di disagio. È il caso di un settantenne con problemi di salute nella new town di Assergi. «Non può muoversi, è isolato dal resto della città, mi chiama spesso in lacrime per avere notizie. Ma cosa posso dirgli?», racconta Vischetti. «Eravamo a un passo dal rientrare a casa e invece...», dice Innamorati, che vive in un alloggio del progetto Case di Sassa, «in quattro stanze completamente piene di oggetti, mentre stiamo continuando a pagare il deposito dei nostri mobili. Viviamo aspettando che qualcosa si muova».

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