Fallisce la scalata ad Aciam di una società emiliana

La Di Carlo gestioni sale al 48 per cento delle azioni del Consorzio per i rifiuti La presidente Panei: così evitiamo che la parte pubblica sia minoritaria

AVEZZANO. La Di Carlo gestioni acquista altre quote della parte privata dell’Aciam (azienda consorziale di igiene ambientale marsicana) e arriva così al 48,61% della partecipata. La Di Carlo gestioni, presieduta da Umberto Di Carlo, è entrata in Aciam a dicembre del 2010 acquistando le quote che erano Tekneko, società dello stesso gruppo, con l’approvazione del consiglio d’amministrazione presieduto da Luigi Ciaccia. Ad ambire all’acquisto del 29,10% (si tratta di 670mila euro) delle quote private, messe in vendita dalla società per azioni di Reggio Emilia Iren ambiente holding non è stata però solo la società di Di Carlo. E’ scesa in campo anche la Segen, presieduta da Fernando Capone, che a oggi detiene lo 0,01% delle quote private. Secondo lo statuto di Aciam, però, i soci possono acquistare solo in base all’ammontare delle azioni possedute. Ma come farebbe la Segen ad ambire una parte così ampia delle quote? A farsi avanti come “spalla d’appoggio” per la società al 100% pubblica, è il consorzio di Cesena “Formula Ambiente” (società cooperativa sociale), presieduta da Maurizio Franchini. A pochi giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione della candidatura per l’acquisto delle quote della Iren, Franchini ha scritto all Segen e ha illustrato l’operazione. «Il Consorzio Formula Ambiente», scrive il presidente, «ritiene possa essere di preminente interesse l’acquisizione del pacchetto azionario della società Aciam, posseduto dalla società Iren Ambiente Holding spa. Tale operazione, che il Consorzio Formula Ambiente si offre di sostenere è per l’ammontare economico richiesto, pari a 670mila euro». Quale sarebbe stato dunque il prezzo da pagare per la Segen? E’ sempre Franchini a spiegarlo. «A fronte del conferimento in denaro necessario a finanziare l’acquisizione delle quote, il Consorzio Formula Ambiente avrebbe interesse ad indicare, nelle forme di legge, la persona dell’amministratore delegato di Aciam; per converso, la Segen si dovrebbe obbligare a cedere al Consorzio, a titolo gratuito, una parte del pacchetto azionario acquisito, pari al 22,10% del monte azionario».

La Segen si è anche rivolta al Tribunale dell’Aquila, affinché permettesse l’operazione e per far dichiarare incompatibile con l’acquisto delle quote, la Di Carlo, entrata al tempo con il consenso anche della Segen che rinunciò al diritto di prelazione, previsto dallo statuto dell’Aciam. Il Tribunale, dopo aver congelato le quote “in modo cautelativo” le ha sbloccate dopo solo sei giorni, lasciandole libere agli acquirenti e permettendo il perfezionamento della vendita a Di Carlo. L'attuale cda, presieduto da Lorenza Panei, ha solo verificato che il trasferimento delle azioni non facesse venire meno la maggioranza del 51% in capo agli Enti locali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA