Femminicidio Pescina, convalidato l'arresto L’autopsia “Ha finito la figlia mentre fuggiva”

Il duplice omicidio davanti al discount: la 21enne uccisa insieme alla madre era sopravvissuta ai primi due colpi, il padre l’ha finita con un colpo di pistola alla testa. Davanti al gip Veli Selmanaj, reo confesso, si è avvalso della facoltà di non rispondere

PESCINA. L'aveva prima ferita con due colpi di pistola, ma la figlia Senade Selmanaj, era riuscita ad alzarsi e a tentare la fuga. Il padre-killer, Veli Selmanaj, a quel punto, l'ha finita con un colpo di pistola alla testa. E' quanto emerso dall'autopsia eseguita fino a notte inoltrata dall'anatomopatologo Paolo Agnifili.

Intanto il gip del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, ha convalidato l’arresto di  46enne kosovaro, reo confesso All’uomo, per il quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere, è stato contestato dal pm Maurizio Maria Cerrato il duplice omicidio con le aggravanti della premeditazione, del vincolo discendente con la figlia, oltre al porto e alla detenzione abusiva di arma da fuoco. Selmanaj si è avvalso della facoltà di non rispondere rifacendosi alle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti la sera di mercoledì scorso.

L’uomo, che in un altro procedimento penale deve rispondere di violenza sessuale nei confronti di due figlie, tra cui la stessa Senade, ai magistrati aveva detto che quelle accuse lo avevano destabilizzato, che lo facevano soffrire e che mai avrebbe abusato delle figlie. All’esterno del supermercato avrebbe cercato di colloquiare con l’ex moglie e Senade respingendo quelle accuse infamanti. Poi la discussione sarebbe degenerata e la figlia gli avrebbe gridato di andare via poichè nessuno dei familiari voleva più vederlo. Sarebbe stato a quel punto che il kosovaro ha estratto la pistola e ha fatto fuoco. La cattura, da parte dei carabinieri, era avvenuto appena mezz’ora dopo il fatto di sangue quando Selmanaj è stato bloccato nei pressi di un bar di Venere, frazione di Pescina. Il revolver non lo aveva con sè ma è stato recuperato dai militari a bordo della sua auto.

Il difensore dell’indagato, l’avvocato Davide Baldassarre, ha fatto rilevare che il suo assistito, in Italia da circa 20 anni, non ha mai avuto problemi con la giustizia. Secondo il professionista l’autore del duplice omicidio viveva una situazione di forte disagio da circa due anni e mezzo. Non poteva vedere i suoi figli perchè allontanato dalla casa coniugale e la sua immagine era stata ritagliata da tutte le foto familiari. «Da quando sono stato accusato di questo infamante reato - aveva detto Selmanaj al suo avvocato - mi è rimasta solo la mia faccia. Non hoi mai pensato di fare certe cose». All’ex moglie e alla figlia, prima che aprisse il fuoco, avrebbe detto di dire la verità ai magistrati.

L’udienza dinanzi al gup per la vicenda delle violenze sessuali è fissata al prossimo 26 novembre. L’avvocato Baldassarre per ora non produrrà istanze: «Studierò le carte - ha detto - dovrò ragionare con il mio assistito e poi vedremo quale linea difensiva intraprendere». Intanto i familiari delle vittime hanno avviato le pratiche per il rimpatrio delle salme in Kosovo dove saranno sepolte.

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