Fideiussioni false per 170 milioni di euro

Tre arresti: il professor Scrimaglio e gli altri vertici della società Confideuropa con sede all’Aquila e Colleferro

L’AQUILA. La Finanza ha scoperto all’Aquila una “mega fabbrica” di false fideiussioni. Questa la sintesi delle indagini: 170 milioni di capitali con finte garanzie e più di mille truffati tra privati ed enti tra cui la Regione Abruzzo, il Comune dell’Aquila, la Regione Trentino Alto Adige e la Regione Sicilia.

ARRESTI. In carcere è finito Luigi Cupillari, aquilano di 53 anni, mentre il giudice ha disposto i domiciliari per Renato Scrimaglio, 76 anni, di Torino ma residente all’Aquila da molti anni, già docente universitario, in passato candidato alla presidenza della facoltà di Scienze Motorie, e per Giuliano Marchetti, romano, 74 anni, mentre per Angelo Abbate, siciliano, 67 anni, incensurato, il gip ha disposto il divieto di esercizio temporaneo dalla professione di commercialista. Sono i vertici della società finita nel ciclone, la Confideuropa che aveva sede prima in via Carducci a Preturo e poi all’ex Reiss Romoli oltre ad avere un’altra sede operativa a Colleferro in provincia di Roma. Per la verità esiste anche un sito nel quale, però, non compare alcun nome dei gestori. Ci sono anche delle altre persone indagate ma con contestazioni secondarie. Si tratta di Roberto Mascetti, Piero Santarelli, Giuliano Marchetti, Andrea Mongiardini, Gian Pietro Contiero, Marcello Toni, Carlo Nezzo.

LE ACCUSE. Le contestazioni sono molteplici e pesantissime, un vero campionario di infrazioni penali: associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, abusiva attività finanziaria, false comunicazioni sociali, formazione fittizia del capitale, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza e dichiarazione infedele.

L’INDAGINE. La vicenda ha avuto inizio con un’ispezione antiriciclaggio avviata dagli investigatori delle Fiamme gialle nell’ aprile del 2014, a seguito di due segnalazioni: l’una proveniente dalla Banca d’Italia, riguardante il presunto esercizio abusivo dell'attività svolta dalla Confideuropa Scpa e l’altra dal Nucleo speciale Polizia valutaria della Finanza su alcune operazioni bancarie sospette poste dal suo presidente del consiglio d’amministrazione. Subito è emerso che la società indagata, in assenza dei requisiti, aveva emesso un numero elevatissimo di fideiussioni nei confronti del pubblico.

SEQUESTRI, Nel corso delle investigazioni, i finanzieri hanno acquisito nelle le sedi della società e nelle abitazioni di alcuni indagati copiosa documentazione sulle fideiussioni emesse dalla società (più di mille) oltre che l’elenco dei consorziati. Si è accertato che le garanzie erano state prestate in violazione della legge bancaria che consentono ai confidi minori (qual è l’attività della Confideuropa) di garantire soltanto i consociati. La società, in tal modo, oltre a esercitare abusivamente l’attività finanziaria, si è sottratta alla vigilanza della Banca d’Italia, occultando, di fatto, il reale oggetto sociale. Inoltre le acquisizioni documentali hanno accertato che le assemblee della società non si erano mai effettivamente tenute, specie quelle nelle quali veniva deliberato il ripianamento delle perdite o l’aumento del capitale sociale oppure risultavano ideologicamente false. Nel ripianamento delle perdite erano infatti state, solo formalmente, coinvolte società fallite o sottoposte a sequestro e gli aumenti di capitale sociale sono stati effettuati attraverso la costituzione di un Fondo di garanzia consortile, per un valore nominale pari a quasi 10 milioni di euro, in cui confluivano i crediti “fittizi” delle medesime società fallite o sequestrate.

I TRUFFATI. Gli investigatori hanno constatato la commissione di numerosissime truffe sia nei confronti di soggetti privati (800 circa) che di enti pubblici (350 circa). Gli investigatori, infine, hanno provato anche l’occultamento in tema di imponibile per novecentomila euro.

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