Finta lotteria solidale nelle scuole, maxi multa per un 21enne

È stato scoperto dalla Gdf, sui biglietti il logo di una nota fondazione benefica nazionale. Stampati 4.800 biglietti da vendere agli studenti, per un ricavato totale pari a circa 10mila euro
CASTELLAFIUME. In totale 48 blocchetti numerati, per un totale di 4.800 tagliandi da vendere all’interno degli istituti scolastici di Avezzano e Tagliacozzo. Agli studenti venivano spacciati come biglietti per una lotteria a premi a scopo benefico. Ciascuno dal costo di 2 euro. Una spesa da poco, per un contributo più grande nel segno della solidarietà. E invece era tutta una bufala. La scoperta fa capo ai finanzieri di Avezzano, diretti dal capitano Francesco Mattiace, che hanno notato circolare i tagliandi durante i regolari servizi di controllo delle aree studentesche. Una volta rintracciati i biglietti e eseguiti gli opportuni controlli, è risultato che il marchio della nota fondazione a scopo umanitario, attiva a livello nazionale, alla quale sarebbero stati assegnati gli importi raccolti dalla vendita, era stato utilizzato in maniera abusiva.
Senza che la stessa Onlus ne fosse a conoscenza. Nessuna autorizzazione ministeriale, né adempimenti procedurali per la messa in vendita dei biglietti. Peraltro, come indicato da apposito QR code inserito sulla grafica, in caso di estrazione fortunata, i vincitori avrebbero ricevuto premi consistenti in calzature alla moda. Appartenenti ai brand più ricercati dai teenager. Dietro l’ingegnoso piano, un giovane di Castellafiume, di appena 21 anni. Servendosi delle amicizie all’interno delle scuole del territorio, aveva chiesto ai rappresentanti d’istituto di fare da tramite per la vendita dei tagliandi. «Inoltre, al fine di controllare l’andamento delle vendite, era stato creato un gruppo WhatsApp», aggiungono dalla finanza.
«Le indagini condotte hanno permesso di appurare che l’effettuazione dell’operazione a premi era stata organizzata con evidente intento speculativo». Una volta ricostruito l’intero scenario di abuso, i blocchetti sono stati posti sotto sequestro. Al responsabile è stata notificata una pesante sanzione amministrativa, «pari a tre volte l’Iva gravante sui premi messi in palio (peraltro non meglio quantificabili) e in ogni caso non inferiore a 2.582,28 euro», spiegano dal comando della finanza. Il giovane avrebbe già provveduto al pagamento della multa. L’illecito non è perseguibile in via penale, per questo la vicenda è da considerarsi conclusa. La riuscita del piano gli avrebbe garantito somme per circa 10.000 euro.
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