“Fischietti” anticorruzione in ateneo

27 Dicembre 2015

L’AQUILA. Dare seguito alla sesta determinazione dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) del 28 aprile 2015. Con questo obiettivo l’Università dell’Aquila ha dato vita ad un sistema, rivolto ai...

L’AQUILA. Dare seguito alla sesta determinazione dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) del 28 aprile 2015. Con questo obiettivo l’Università dell’Aquila ha dato vita ad un sistema, rivolto ai propri dipendenti, presentato ieri dal direttore generale. L’Anac prevede che dal primo gennaio prossimo tutti i dipendenti pubblici possano segnalare presunte anomalie e irregolarità nell’attività dei colleghi, in completa tutela dei propri dati anagrafici. «Come previsto dall’Anac ci siamo dotati di un sistema informatizzato, per garantire il dipendete che segnala, e lo abbiamo realizzato all’interno dell’ateneo, con le nostre competenze. La parte tecnica è in capo al tecnico informatico Samuel Zallocco e la parte legale al responsabile della prevenzione della corruzione, Francesca Chiusi». L’Anac prevede la totale e concreta tutela dei dati del segnalante, che però deve identificarsi. «Il nostro sistema», ha spiegato Zallocco, «è un “open source”, realizzato a costo zero, e senza costi di manutenzione. È realizzato in modo tale che i dati viaggino su due canali diversi e indipendenti: quelli anagrafici li conoscerà solo il direttore generale o chi sarà preposto, mentre la segnalazione sarà gestita dal responsabile della prevenzione della corruzione». Le linee guida in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti portano il nome di “whistleblower” che in inglese è il «soffiatore di fischietto» come può essere l’arbitro che segnala un fallo o il poliziotto che richiama all’ordine. Dal primo gennaio tutti i dipendenti pubblici potranno “suonare il fischietto” davanti a presunti illeciti di cui vengano a conoscenza nell’ambito del rapporto di lavoro. (b.b.)