Frattale scampa alla strage «Uno scempio mai visto»

Il capo dei costruttori aveva lasciato Nizza 48 ore prima dell’attentato Un ingegnere che vive e lavora in Costa Azzurra: «Ora sarà tutto più difficile»

L’AQUILA. Martedì, due giorni prima della strage, stava passeggiando da quelle parti, dove c’è l’albergo che lo ospita durante i suoi viaggi di lavoro. Da ieri sera Gianni Frattale, capo dei costruttori aquilani, sta ricevendo decine di telefonate e di messaggi da parte di persone che vogliono sincerarsi delle sue condizioni. Il presidente dell’Ance, che ha chiuso da pochi giorni un cantiere per la realizzazione di due ville a Saint Tropez e ha una società domiciliata proprio nella città colpita dall’attacco, è da alcuni anni a questa parte un frequentatore della Costa Azzurra. «E lo sarò ancora», dice raggiunto al telefono dal Centro, «in quanto dobbiamo chiudere le ultime questioni legate ai collaudi dei lavori. Dunque tornerò a passeggiare in quella strada che ha visto compiersi, l’altra sera, uno scempio mai visto prima».

Frattale ha lasciato Nizza per rientrare in Italia. «La zona dell’attentato è molto frequentata a ogni ora del giorno e della notte», racconta l’imprenditore. «La Promenade des Anglais di giorno vive col respiro del mare e dell’attività della spiaggia e di notte si trasforma in una lunga sfilata di locali che offrono ristorazione, intrattenimento e musica. Un luogo attrattivo per ogni generazione, specialmente per i giovani. Lo scorso anno ho assistito con grande emozione allo spettacolo dei fuochi d’artificio in occasione del 14 luglio, in mezzo a migliaia di persone. E pensare che l’altra notte lo stesso evento si è trasformato da una festa in un orrore infinito. Davvero non servono le parole per descrivere quello che è successo. Ho davanti agli occhi le immagini delle mamme coi passeggini e dei ragazzi sui pattini. Ora questa serenità è finita. Così come in aeroporto, dove si entra e non si sa cosa possa succedere. In questa triste occasione ho potuto sperimentare l’affetto da parte di tante persone che, sapendo della mia attività imprenditoriale in questa zona, mi hanno chiamato fino a notte fonda. A Nizza abbiamo tanti contatti e conoscenze e la situazione è ancora di grande terrore e incertezza».

Un’altra testimonianza – raccolta dal sito Newstown – è quella dell’ingegnere di 34 anni Giuseppe Spada, che vive e lavora a Nizza. Ha raccontato di aver ospitato alcuni amici nella sua casa a pochi passi dalla Promenade des Anglais. «Siamo tutti sotto choc», ha affermato. Il giovane sta rientrando all’Aquila per un breve stacco dopo la terribile esperienza. «Fino a ieri c’erano misure di sicurezza al lavoro e anche in città, ma niente di preoccupante: adesso, purtroppo, sarà tutto più difficile».

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