Fuoripista, Chiappini annulla il suo divieto

LUCOLI. Dopo Cialente, anche il sindaco di Lucoli Valter Chiappini annulla l’ordinanza che vietava escursioni alpinistiche e sci nelle montagne del comprensorio di Campo Felice. Un provvedimento emanato dopo l’incidente di cui è rimasto vittima il medico aquilano Mario Celli, travolto da una slavina sul Gran Sasso mentre stava effettuando un fuoripista. Ma il sindaco di Lucoli ci tiene a precisare che il divieto era preventivo e, solo per un mero errore tecnico, riferito all’intera stagione invernale. Anche Chiappini è stato investito dalle polemiche, sollevate dagli amanti dello scialpinismo e dagli operatori turistici. «Riconosco che l’ordinanza, così come è stata formulata, era sbagliata. Ma preferisco sbagliare», dice Chiappini, «e fare il mio dovere, che è anche quello di responsabile locale della Protezione civile. Un peso enorme, che spesso i piccoli comuni non riescono a sopportare neanche dal punto di vista economico. Credo che in un territorio come il nostro, amministratori e cittadini debbano essere uniti per raggiungere questo obiettivo e non divisi da polemiche inutili». Il sindaco di Lucoli precisa che «l’ordinanza emessa il 30 gennaio aveva carattere esclusivamente preventivo, in quanto il bollettino valanghe rendeva noto un pericolo marcato classe 3. Dopo quanto accaduto a Campo Imperatore, ho ritenuto opportuno inibire la pratica di scialpinismo, onde evitare possibili incidenti. È altrettanto vero che l’ordinanza avrebbe dovuto rivestire carattere più circostanziato e temporaneo. Colgo l’occasione per chiedere scusa ai fruitori e agli operatori turistici per l’errato messaggio che tale ordinanza voleva comunicare, ribadendo che la stessa era stata emessa esclusivamente per la salvaguardia della sicurezza degli appassionati». (r.s.)

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