Furti a Pescasseroli: condannato a quattro anni

PESCASSEROLI. Si era introdotto in due case di Pescasseroli mentre all’interno stavano dormendo i proprietari con i loro familiari, tra i quali due figli piccoli. Dopo averli narcotizzati tutti con...

PESCASSEROLI. Si era introdotto in due case di Pescasseroli mentre all’interno stavano dormendo i proprietari con i loro familiari, tra i quali due figli piccoli. Dopo averli narcotizzati tutti con una bomboletta spray si era impossessato di duemila euro e delle chiavi dell’auto, una Renault Megane, sulla quale si era allontanato con in tasca il bottino.

Ma grazie al sistema Gps dell’auto il ladro, Leka Bekin, albanese di 41 anni, poco dopo, è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri per rapina e furto aggravato. L’uomo è stato poi accusato di altri colpi messi a segno nello stesso periodo nel paese del Parco nazionale d’Abruzzo.

In tribunale a Sulmona si è tenuto il processo e l’imputato è stato condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione e al pagamento di 2.400 euro di multa, più la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici e una provvisionale di 8mila euro a favore delle due famiglie che hanno subìto il furto.

Naturalmente il giudice, Giorgio Di Benedetto, ha riconosciuto alle parte civili, difese dall’avvocato Roberto Saltarelli, il risarcimento dei danni patrimoniali e morali da calcolarsi in separata sede.

«Una sentenza esemplare che si spera possa essere confermata anche negli altri gradi di giudizio», afferma l’avvocato Roberto Saltarelli, «e che mette un punto fermo a una vicenda che aveva creato scalpore e paura tra i residenti di un paese tranquillo come Pescasseroli, che non si sentivano più tutelati dopo le continue incursioni dei ladri nelle loro case, noncuranti che all’interno vi fossero anche i rispettivi proprietari con le loro famiglie».

Gli episodi che sono stati esaminati e puniti dal giudice riguardano i furti che si sono verificati nel novembre dello scorso anno in tre abitazioni e in una macelleria.

Anche se il risarcimento è stato riconosciuto solamente nei confronti di Nicola D’Addario e di Pietronilla Saltarelli, quest’ultima proprietaria della Renault Megane rubata dal ladro e utilizzata per la fuga che è costata l’arresto all’albanese. (c.l.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA