Andrea Gerosolimo (liste civiche)

SULMONA

Gerosolimo: "La mia campagna elettorale finisce qui". Di Piero: "Noi andiamo avanti"

L'ex assessore regionale spiana la strada al rivale: "Contro di me linciaggio mediatico senza precedenti". La replica del candidato sindaco del centrosinistra: "Tentativo inaccettabile di passare per vittima"

SULMONA. Ieri pomeriggio l'appello (caduto nel vuoto) al candidato di centrodestra Vittorio Masci di fare fronte comune per "non lasciare la città nelle mani del Pd e dei 5 Stelle", oggi il clamoroso sfogo. Andrea Gerosolimo spiana la strada al rivale al ballottaggio, Gianfranco Di Piero, nella corsa alla poltrona di sindaco e annuncia: "La mia campagna elettorale finisce qui". L'ex assessore regionale abbandona il desiderio di diventare primo cittadino di Sulmona e spiega i motivi con una lunga lettera.

"Il risultato elettorale venuto fuori dalla consultazione del 3 e 4 ottobre scorsi, sancisce la mia personale sconfitta" scrive Gerosolimo, "non quelle delle nostre liste e dei nostri candidati che, invece, hanno vinto. Ai 112 candidati ed ai loro elettori va il mio più profondo ringraziamento per l’entusiasmo e la fiducia che mi hanno regalato. Ho perso, l’ho fatto con la dignità di chi sapeva di affrontare una battaglia durissima contro quel venticello calunnioso che ha sfiorato tanti cittadini. Tutto questo senza aver mai avuto a che fare con problemi giudiziari di qualsiasi tipo. Mesi e anni di attacchi personali gratuiti ed infondati hanno determinato un clima di ostilità e odio nei confronti dell’Andrea uomo, un clima che avvalora quel bisogno essenziale di pacificazione su cui mi sono battuto durante questa campagna elettorale. La politica è una parte della vita e la vita viene prima di tutto. Per questo credo sia importante urlare con forza la necessità di riportare il rispetto al centro dei rapporti umani poiché il suo venir meno è in grado di minare il senso stesso ed il valore di una comunità. 

Sono stato sopposto ad un linciaggio mediatico senza precedenti che è, addirittura, peggiorato negli ultimi due giorni. Un linciaggio umano che non auguro mai a nessuno di vivere. Sono in circolazione ed in mio possesso manifesti, video, commenti, chat di partiti politici in cui viene denigrata pesantemente la mia persona e non il mio ruolo. Negli ultimi due giorni è venuto meno anche quel sottile senso del pudore di offendere in privato e non in pubblico. Questi contenuti saranno oggetto di attenzione da parte degli organi competenti perché superano di gran lunga i binari della critica politica andando a colpire il cuore dell’uomo Andrea Gerosolimo. Lo devo ai miei figli, alla mia famiglia, ai miei amici ed ai tanti sostenitori che mi hanno sempre regalato fiducia incondizionata.

Ho deciso di candidarmi senza fare troppi calcoli, consapevole di avere di fronte due coalizioni animate da un unico obiettivo, quello di abbattermi, coalizioni che hanno lasciato in secondo piano progetti e programmi per la Città. L’accordo tra centro sinistra e centro destra, denominato da loro stessi “diagonale”, si è palesato a tal punto che candidati di centro destra hanno chiesto, sin dal primo turno, il voto per il candidato sindaco della sinistra. La cosa è apparsa ancora più evidente dall’invito al voto manifestato da alcuni candidati negli ultimi giorni. Per tale ragione è risultato vano anche qualsiasi tentativo di interlocuzione con tutte le forze di centro destra in prospettiva secondo turno. La verità è che avevano già deciso tutto da tempo, molto prima della competizione elettorale. Il loro obiettivo non era governare la città, ma abbattere Andrea Gerosolimo.

Mi assumo tutta la responsabilità di questo risultato come ho sempre fatto nella mia vita. Aver preso circa 800 voti in meno delle mie liste rappresenta un dato significativo che consegna la Città al candidato sindaco Gianfranco Di Piero. Sulmona non può perdere tempo neanche un giorno in più, visti i grandi temi in discussione ed i numerosi problemi che sono sul tavolo. Pertanto, per quanto mi riguarda, la coalizione di sinistra può già iniziare a lavorare sulla futura giunta per guadagnare tempo prezioso a vantaggio della nostra Città. La mia campagna elettorale finisce qui. Chiedo scusa a tutti i nostri sostenitori che avrebbero voluto continuare a lottare, ma nel contempo chiedo loro comprensione non per l’Andrea politico ma per l’Andrea uomo e padre che non può assolutamente permettere che vengano celebrati altri sette giorni di violenza verbale e di odio diffuso.

Gli elettori hanno deciso che il nostro ruolo è quello della minoranza e questo faremo nell’interesse di Sulmona. La nostra sarà una opposizione attenta e rigorosa sempre rispettando quel principio di pacificazione che abbiamo più volte espresso durante questi mesi. Una cosa è certa, l’Andrea che tutti conoscono, compresi gli avversari, continuerà a fare ciò che ha sempre fatto: stare con la gente e tra la gente, sempre. Continueremo il nostro percorso attraverso lo strumento della partecipazione civica che abbiamo ritenuto il miglior modo per dare rappresentanza alle nostre comunità. Sulmona ha deciso di farsi rappresentare dai partiti ma noi siamo certi che il tempo ci darà ragione. “Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone” (Roosevelt), conclude Gerosolimo. 

Mossa elettorale? Staremo a vedere, per ora la certezza è che l'ex assessore regionale abbandona la campagna elettorale e resta in silenzio fino ai giorni del voto (16 e 17 ottobre).

La replica di Di Piero. "La lettera che il candidato Andrea Gerosolimo rimette ai cittadini di Sulmona" scrive Gianfranco Di Piero, "con l’annuncio della cessazione, da parte sua, delle attività relative alla campagna elettorale postula, alla luce di meditata valutazione, opportune considerazioni. Innanzitutto, Gerosolimo ammette di avere perso il primo turno elettorale (e questo è un dato incontrovertibile) ma tralascia ogni riferimento alle dimensioni della sua personale sconfitta. Aveva costruito una coalizione di ben sette liste, schierando un’armata di ben centododici candidati ed asserisce il falso quando afferma di essersi candidato senza troppi calcoli, poiché si è a lungo vantato di essere invincibile e ha per mesi millantato una vittoria schiacciante, addirittura preconizzata al primo turno, tanto che quei personaggi della politica nostrana che, ad ogni elezione, ritualmente, si collocano dalla parte che si presume vincente non avevano esitato a schierarsi con lui (un famoso aforisma di Flaiano diceva che lo sport preferito dagli italiani è salire sul carro del vincitore).

Gianfranco Di Piero (centrosinistra)
Evidentemente, questa volta, Gerosolimo  ha semplicemente sbagliato i suoi calcoli. Però, non può assolutamente deprimersi al ruolo di vittima e denunciare accordi trasversali tra destra e sinistra perché, detto da lui, è semplicemente inaccettabile. Gerosolimo ha costruito la sua intera avventura politica sulla perfetta oscillazione tra destra e sinistra e il “civismo” (ora “evoluto”) non è stato altro che un abile espediente per collocarsi, in favore di sondaggi e sulla base delle contingenti convenienze politiche, nell’una o nell’altra parte dello schieramento politico.
Peraltro, l’appello al centro destra delle scorse ore, con l’invito a coalizzarsi per far fronte comune per fronteggiare la vittoria della sinistra è semplicemente stucchevole se si considera che il candidato Sindaco da tempo intrattiene contatti con la sinistra regionale per procacciarsi un posto nello schieramento di centro sinistra in occasione delle prossime elezioni regionali (del resto, il coniuge del candidato occupa i banchi dell’opposizione in Consiglio Regionale insieme agli esponenti del centro sinistra e del Movimento 5 Stelle).
Inoltre, come è possibile coniugare l’appello contro la sinistra con la semplice circostanza che la sua coalizione comprende forze dichiaratamente di sinistra e che solo alcuni giorni or sono la sua candidatura è stata sostenuta dal Segretario Nazionale di un partito di sinistra (On. Riccardo Nencini), peraltro venuto a Sulmona a parlare di Giacomo Matteotti, unanimemente considerato tra i padri nobili della sinistra riformista italiana?
Ma quel che desta maggiore sgomento è il tentativo di Gerosolimo di accreditarsi come vittima di una campagna elettorale incentrata sull’odio e sulll’acredine nei suoi confronti. 
Spiace dovergli rammentare che la sua azione politica, caratterizzatasi più in senso muscolare che cerebrale, è stata sempre basata sul sistematico dileggio degli avversari e sul tentativo di delegittimazione degli antagonisti, sulla negligenza dimostrata nell’esercizio di ruoli amministrativi e politici, sull’azione demolitoria perpetrata a danno delle istituzioni, sull’accaparramento dell’egemonia sulle società partecipate (con gli effetti nefasti che tutti conoscono) e sulle bugie in merito a ritiri dalla vita politica annunciati e contestualmente smentiti.
Si è proposto quale pacificatore della Città ma la sua campagna elettorale, oltre ad alcuni slogan preconfezionati e senza alcuna aderenza alla realtà, è stata costruita sulla delegittimazione degli avversari, anche attraverso il ricorso a riferimenti personali, conditi di espressioni grevi e lazzi che si addicono più alle chiacchiere da bar che al confronto politico su temi di carattere amministrativo.  
Chi sceglie di candidarsi ad un ruolo amministrativo di tale rilievo deve, innanzitutto, rispetto all’istituzione e al corpo elettorale e non può decidere unilateralmente di ritirarsi dalla competizione. Non è dato sapere se la dichiarazione di resa sia veritiera o, invece, costituisca l’ennesimo espediente del ricco repertorio del candidato. 
Qualora si fosse nel primo caso, Andrea Gerosolimo farebbe bene ad interpellare la sua coscienza e chiedersi se il suo insuccesso elettorale non sia da attribuire ai metodi e comportamenti da lui adottati in venti anni di attività politica. 
Da parte mia, non posso che esortare i sostenitori della coalizione “Liberamente Sulmona” a continuare, intensificandola, la campagna elettorale e non posso esimermi dall’invitare i cittadini  a recarsi in massa alle urne nei giorni 17 e 18 ottobre pp.vv.".