Giovane di Capistrello trovato morto a Pizzoli, per la famiglia è stato ucciso

I genitori di Angelo Domenico Venditti, morto a 32 anni, chiedono la verità. La Procura indaga per omicidio

CAPISTRELLO. «Nostro figlio è stato ucciso». Il padre e la madre di Angelo Domenico Venditti, 32 anni, di Capistrello, gettano un’ombra di mistero sulla fine del loro amato figlio.

Tanto che negli uffici della Procura dell’Aquila, accompagnati dall’avvocato Berardino Terra, hanno provveduto a depositare una dettagliata denuncia per omicidio volontario contro ignoti.

Il corpo senza vita di Angelo Domenico Venditti era stato trovato il 22 agosto scorso nella sua abitazione di Pizzoli, il paese nell’Aquilano dove il giovane viveva insieme alla compagna. Era stata proprio la donna a fare la scoperta e a dare l’allarme.

Laureato in scienze agronomiche, il 32enne di Capistrello aveva partecipato a diversi progetti nella Marsica e lavorava come agronomo, collaborando con diversi Enti della provincia. A detta dei familiari, il padre Loreto e la madre Giovanna, che nella Valle Roveto gestiscono una piccola attività per la produzione del miele, nulla lasciava presagire il dramma.

Anche la magistratura vuole fare chiarezza perché la morte presenterebbe troppe anomalie.

Il procedimento è seguito dal sostituto procuratore dell’Aquila, Antonietta Picardi, che attende il deposito dell’esame autoptico eseguito dal medico legale sulla salma del giovane. Il 32enne è stato impiccato per simulare un suicidio? Le ferite e le ecchimosi sul corpo sono compatibili con l’ipotesi del suicidio?

«Riteniamo», dichiarano i genitori dell’agronomo, «che l’ipotesi del suicidio di nostro figlio sia del tutto infondata e ciò sia in considerazione di come è stato ritrovato il suo corpo e sia delle presunte modalità del suicidio. Nostro figlio pesava più di cento chili e appare veramente singolare che un corpo di tale mole possa essere stato sorretto da una cintura senza rompersi e sino al soffocamento».

La denuncia, come ha voluto precisare il legale Berardino Terra, è stata formalizzata anche «in virtù di ulteriori ed agghiaccianti particolari e circostanze-chiave verificatesi sia prima che dopo il decesso del ragazzo e portate ora all’attenzione della magistratura inquirente e che potrebbero portare ad una svolta decisiva delle indagini circa la morte violenta del ragazzo e non del suicidio».

Attorno alla vicenda c’è il massimo riserbo e nè il legale della famiglia Venditti nè gli inquirenti vogliono aggiungere altro. I carabinieri stanno indagando proprio sulla base dei nuovi elementi forniti dai familiari del giovane.

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