Gole di Celano-Aielli Parete rocciosa lesionata dal sisma

Ottocento metri cubi di roccia rischiano di sbriciolarsi a causa del sisma del 6 aprile

CELANO. Ottocento metri cubi di roccia rischiano di sbriciolarsi. È quanto accertato dalla commissione formata da tecnici ed esponenti delle istituzioni al termine di un sopralluogo nella zona delle Gole di Celano-Aielli.

Le crepe si sono formate in seguito al sisma del 6 aprile 2009. Gli esperti della commissione - formata da Protezione civile, Autorità di bacino Liri Garigliano, polizia provinciale, Comune di Celano, Cai di Celano e Avezzano - hanno visionato l'area, ipotizzando una volumetria coinvolta nel movimento pari a 800 metri cubi.  Una massa imponente che mette in pericolo le Gole di Celano-Aielli.  È atteso adesso un altro sopralluogo da parte dei rocciatori.

Dalla Protezione civile hanno invitato il Comune di Celano a fare permanere il divieto di passaggio nell'area naturale, effettuare un intervento con opere di mitigazione (come barriere o altro) in caso di frana.  Il rischio è considerato «elevato», tanto da spingere i presenti al sopralluogo a impegnarsi per convocare al più presto una riunione nella quale affrontare con decisione tale problematica.

La suggestiva area naturale è tra le più importanti e visitate della regione.  «La situazione è molto seria», ha evidenziato Ezio Ciciotti, consigliere comunale con delega al Turismo, «come amministrazione continueremo a far permanere il divieto di passaggio nelle Gole, ma ancora di più ci stiamo impegnando a lavorare per trovare una soluzione che faccia rientrare l'allarme». 

I rappresentanti del Cai di Celano si sono detti pronti ad attivare un'opera di monitoraggio strumentale, come chiesto dall'Autorità di bacino.  Il tratto di montagna in questione si trova nel versante destro del monte Tino, che si affaccia direttamente sul versante delle gole di Celano-Aielli.

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