Grandi rischi bis, assolto Bertolaso. Per il giudice dell'Aquila non ha commesso il fatto

La decisione del giudice Grieco dopo quasi due ore di camera di consiglio. L'ex capo della protezione civile era accusasto di omicidio colposo

L'AQUILA. Il giudice del tribunale dell'Aquila, Giuseppe Grieco, ha assolto Guido Bertolaso per non aver commesso il fatto. È questa la sentenza di primo grado del processo Grandi Rischi bis in merito al sisma dell'Aquila del 6 aprile 2009. L'ex capo della Protezione Civile era accusato di omicidio colposo plurimo e lesioni, in particolare per aver organizzato una «operazione mediatica perché vogliamo rassicurare la gente», come disse in un'intercettazione con l'allora assessore abruzzese della Protezione Civile Daniela Stati, prosciolta, convocando la riunione degli esperti della commissione grandi rischi all'Aquila, il 31 marzo 2009, a 5 giorni dalla scossa distruttiva del 6 aprile seguente, quando l'Aquila era da mesi interessata da uno sciame sismico.

Il procuratore generale Romolo Como aveva chiesto 3 anni di reclusione. Durante il dibattimento il difensore dell'ex capo della Protezione, l'avvocato Filippo Dinacci, ha puntato l'attenzione sulla inutilizzabilità della intercettazione con la Stati. «Le intercettazioni inutilizzabili, non sono valide ai fini probatorie ma solo ai fini investigativi. Lo dice la Cassazione - ha spiegato Dinacci -. In questo processo non c'è prova anche perché gli stessi scienziati hanno testimoniato di non essere mai stati condizionati. Addirittura Franco Barberi ha spiegato che anche alla luce dei rapporti, Bertolaso non si sarebbe mai permesso».

leggi anche: Grandi rischi, per la Cassazione "l'imprudenza" di De Bernardinis fu causa del disastro all'Aquila Depositate le motivazioni della sentenza che ha confermato la condanna dell'ex vice capo della protezione civile e l'assoluzione dei sei scienziati che facevano parte della commissione

Dinacci ha anche dato una sua versione sul significato della intercettazione "incriminata": «Non voglio fare guerre di religione ma Bertolaso nella telefonata con la Stati ha detto esattamente il contrario. Ha bacchettato la stati dicendole 'non ti azzardare a tranquillizzare i cittadini perchè i terremoti non si possono prevederè».

Nel corso del dibattimento Dinacci ha avuto scambi piuttosto tesi con i legali delle parti civili: «Si tende a saltare le prove per introdurre i desiderata, però per essere condannati ci vogliono le prove, la condotta di cui viene accusato, Bertolaso non l'ha realizzata», ha concluso.