Grandi Rischi, il 19 novembre udienza in Corte di Cassazione

Fissato l’ultimo grado di giudizio: eliminato il rischio prescrizione temuto dai familiari delle vittime Pronti i ricorsi di Procura e parti civili contro la sentenza che assolse tutti tranne De Bernardinis

L’AQUILA. I timori che il processo a carico dei componenti dell’ex commissione Grandi Rischi potesse andare in prescrizione sono stati dissipati. Infatti i giudici della Cassazione hanno fissato per il 19 novembre la data nella quale le carte verranno esaminate nel terzo e ultimo grado di giudizio. Dopodiché, a meno di colpi di scena, calerà il sipario sul fronte giudiziario ma non sulla tragedia.

Il processo ai sette componenti della vecchia commissione Grandi Rischi fu avviato dopo una denuncia dell’avvocato Antonio Valentini e, dopo avere ascoltato alcuni testimoni, la Procura decise di andare a fondo contestando l’omicidio colposo plurimo ai componenti della riunione del 31 marzo 2009 i quali avrebbero lanciato messaggi rassicurante sull’ipotesi di un terremoto catastrofico.

Furono rinviati a giudizio, pertanto, Giulio Selvaggi, Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva, Michele Calvi e Bernardo De Bernardinis. Nel processo di primo grado il giudice Marco Billi condannò tutti gli imputati alla pena di sei anni di reclusione andando oltre le richieste del pm che furono di 4 anni di carcere.

Il ricorso in appello ha poi cambiato le carte in tavola. Nel senso che il processo di secondo grado ha parzialmente ribaltato il verdetto assolvendo tutti gli imputati riducendo a due anni di reclusione (con i benefìci di legge) la condanna a carico del solo De Bernardinis per via di un’intervista rilasciata a una tv privata.

La Procura generale e le parti civili hanno presentato il ricorso in Cassazione che ora è stato fissato a novembre.

Si tratterà di un’udienza camerale nella quale verranno sentite le parti e dopo le loro richieste ci sarà la decisione finale.

Come è noto esiste un procedimento collaterale che riguarda il solo Guido Bertolaso, il quale è stato sempre considerato dall’accusa l’ispiratore di quella riunione che si darebbe fatta solo per zittire le previsioni funeste su un sisma da parte del tecnico del radon Giampaolo Giuliani.

Questo procedimento sarebbe stato archiviato ma su richiesta di alcune parti civili la Procura generale decise di avocare il fascicolo e l’indagine prese un’altra piega con la richiesta di rinvio a giudizio.

Il caso verrà discusso il 16 settembre anche se probabilmente ci vorranno più udienze prima di poter arrivare alla decisione che potrà essere un rinvio a giudizio oppure una sentenza di proscioglimento.

Ci sono poi, sul fronte civile, una serie di richieste di danni inoltrate alla presidenza del Consiglio da parte dei familiari di alcune vittime. Il procedimento è ancora molto lontano dalla definizione del primo grado.

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