«Ha un altro, l’ammazzo»: 22enne pescarese finisce nei guai

L’Aquila. Un giovane originario del Pescarese dovrà rispondere di stalking e atti persecutori nei confronti della sua ex ragazza: ora è agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico
L’AQUILA. Non aveva mai digerito la fine di quella relazione “lascia e piglia”, giunta poi al capolinea per espresso volere di lei. Con lui che lì per lì non l’aveva presa bene per niente, ma che del resto non aveva potuto fare altro se non mandarlo giù quel boccone così amaro.
Quando poi però in lui cominciò a insinuarsi il sospetto – presto diventato certezza assoluta – che lei, invece, potesse avere già voltato pagina – e che di mezzo ci fosse pure un nuovo ragazzo – aveva preso subito la cosa come un vero e proprio affronto. Inaccettabile. E la vita di lei si era trasformata tutto a un tratto in un incubo, fatto di improvvisate sotto casa, scenate in pubblico e messaggi pieni di insulti e minacce di morte. Compresa l’aggressione a un ragazzo, la presunta nuova fiamma della sua ex, poi però risultato un estraneo.
Al punto che il 19 giugno scorso, il giudice per le indagini preliminari, Giulia Colangeli, aveva poi emesso un divieto di avvicinamento alla ragazza proprio nei confronti della stessa persona sempre pronta a farla pagare a chiunque osasse ronzarle intorno. Così che lei la smettesse di pensarci su due volte prima di uscire di casa, mentre lui fosse a sua volta obbligato a voltare definitivamente pagina, stavolta in punto di diritto. E ognuno per la sua strada. Solo per poche ore, però, perché il giorno stesso del provvedimento eccolo di nuovo sotto casa di lei. E una settimana più tardi eccolo piombare, invece, al tavolino del locale dove era seduta con un’amica esclamando, dopo aver rotto un bicchiere: «E mò chiamate le guardie».
Senza contare l’incursione nella serata del 1 agosto al Circolo tennis dell’Aquila, dove le ha lanciato una bottiglia di vetro per poi aggredire chi era con lei. Per M.M. (le iniziali a tutela della persona offesa), 22enne del Pescarese, difeso dall’avvocato Renato Di Benedetto del Foro di Pescara, si erano così aperte le porte del carcere. Porte del carcere che si sono poi riaperte pochi giorni fa, dopo che il giudice, Tommaso Pistone, ha accolto la richiesta di una misura meno afflittiva inoltrata dal legale del 22enne, disponendo per quest’ultimo gli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
La ragazza, una 26enne dell’Aquilano, difesa dall’avvocato Marzia Lombardo del Foro dell’Aquila, si è intanto costituita parte civile. La giovane, ascoltata a lungo in aula il 10 dicembre, ha in quell’occasione confermato tutti gli episodi contestati all’imputato in maniera circostanziata e priva di contraddizioni. E il 14 gennaio prossimo si tornerà in aula per l’ascolto dei testimoni del pubblico ministero, così da provare a scrivere la parole fine su questa storia una volta per tutte.
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