Hacker, la Regione sotto assedio: mail “infette” a 1.500 dipendenti 

Mossa dei criminali per scovare le chiavi di accesso ai sistemi dell’ente, scattano le misure di sicurezza Marsilio riferisce in consiglio sull’attacco alla Asl e alle altre istituzioni. L’opposizione: faccia chiarezza

L’AQUILA. Nessuna tregua. Gli hacker continuano e rilanciano il loro assedio ai sistemi informatici della Regione Abruzzo. Sono circa 1.500 i dipendenti dell’ente, infatti, che nei giorni scorsi hanno ricevuto messaggi di posta elettronica “malevoli”, con cui i cybercriminali hanno tentato di scoprire le chiavi di accesso alla rete interna nascondendo il loro intento dietro al falso mittente “amministrazione di sistema”. La notizia è venuta fuori grazie a una nota che la Regione ha inviato ai suoi lavoratori, chiedendo di prestare attenzione a «mail strane con l’intento di rubare le credenziali di accesso ai sistemi». I dirigenti regionali e i tecnici informatici invitano a cestinare i messaggi senza cliccare su alcun link in esse contenuto. E raccomandano: «Nel caso in cui abbiate erroneamente cliccato sul link siete pregati di informare immediatamente l’assistenza informatica».
La notizia del nuovo attacco alla Regione arriva dopo quelli delle ultime settimane al consiglio regionale, agli uffici della giunta – in primis lo sportello Ambiente online – e della Provincia dell’Aquila. In questi casi le difese sembrano aver sempre retto, ma non sono mancati disagi per gli utenti. Ma soprattutto la notizia arriva nel giorno numero 27 dell’emergenza informatica della Asl di Avezzano, Sulmona e L’Aquila, nonché alla vigilia della seduta di fuoco del consiglio regionale in cui il presidente Marco Marsilio riferirà all’aula proprio dell’attacco hacker all’azienda sanitaria.
«Mi auguro e spero che Marsilio venga a rispondere alle domande che poniamo da settimane», dice, annunciando battaglia politica, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Giorgio Fedele, il primo a mettere sotto ai riflettori quanto stava accadendo alla Asl aquilana fin dal 3 maggio scorso, giorno in cui l’attacco hacker è stato scoperto e rivendicato dai cybercriminali del gruppo “Ransomware Monti”. Fedele è primo firmatario, insieme al capogruppo del Partito democratico Silvio Paolucci, di una interpellanza sulla guerra informatica presentata da tutta l’opposizione. «Dopo quell’interpellanza, sulla questione si è espresso anche il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, chiediamo chiarimenti anche sulle sue parole», aggiunge Paolucci, facendo riferimento alle frasi espresse dall’esponente di Forza Italia dal palco dell’Expo Cyber Security Forum di Pescara: «La nostra Regione sta subendo un pesantissimo attacco digitale, ma quello che è avvenuto all’Aquila non era completamente imprevisto, avevamo più volte avvisato della vetustà e debolezza dei sistemi informatici e delle strutture».
I due esponenti di opposizione ricordano anche quali siano le altre questioni da chiarire da Marsilio. Innanzitutto gli aspetti tecnici: cioè le misure di prevenzione e sicurezza informatica che erano state adottate dalla Asl (e dalla Regione), questo in attesa che le indagini in corso di inquirenti ed esperti forniscano dettagli sulle possibili responsabilità su quanto accaduto. Poi sulla gestione dell’emergenza, anche dal punto di vista comunicativo: sia riguardo ai disservizi provocati dal blocco dei sistemi informatici, sia sulle previsioni del pieno ritorno alla normalità dell’attività sanitaria, sia sull’informazione di violazione della privacy inviata a utenti e dipendenti per i dati sensibili trafugati dagli hacker e diffusi su internet.
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