«Ho tre figli e perdo il lavoro ingiustamente»

ROCCARASO. «Credevo che in questi casi le istituzioni garantissero una maggiore serietà. Mi sono illusa che nonostante tutto sarebbero stati onesti». A scrivere una lettera da cui traspare tutta l’am...

ROCCARASO. «Credevo che in questi casi le istituzioni garantissero una maggiore serietà. Mi sono illusa che nonostante tutto sarebbero stati onesti».

A scrivere una lettera da cui traspare tutta l’amarezza per una procedura del concorso «vergognosa», e in cui emerge la disperazione per un futuro incerto, è una “semplice mamma” (così si firma) di tre bambini, da due anni e mezzo assunta alla Asl dell’Aquila e che oggi si trova «in una situazione di precaricato, con contratto rinnovato a cadenza di due o tre mesi». Anche lei il 28 luglio scorso ha partecipato al contestato concorso per Operatore socio-sanitario che si è tenuto a Roccaraso. Il suo nome è tra i non ammessi «e questo significa che tra qualche settimana resterò senza il mio lavoro: verrò licenziata», scrive.

«Per una madre con tre figli piccoli, con un mutuo di 700 euro al mese e un marito disoccupato da tempo, la situazione è grave. Al giorno d’oggi la speranza di una stabilizzazione è incerta, molto incerta. Dovrei rassegnarmi», chiede la donna, «e pensare che tutte le persone ammesse sanno fare il lavoro al quale sono dedita da anni, meglio di me? Al concorso ho assistito a una situazione inaccettabile di irregolarità», denuncia la donna, che vive una difficile condizione di difficoltà economiche. «Mi ritrovo esclusa», aggiunge, «per un modo sbagliato in cui è stata svolta la prova scritta e ora rischio l’unico mezzo di sostentamento della mia famiglia. È giusto impegnare le misere risorse economiche», chiede ancora, «per pagare un avvocato e risolvere questa situazione?». Infine l’appello: «Mi chiedo se la Asl, i sindacati o una qualsiasi parte politica, possano aiutare me e tutti i miei colleghi che rischiano quanto me. Chiedo alle istituzioni di non lasciarci soli».(m.g.)

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