I carabinieri: furti in calo 

Nei paesi senza caserma organizzati punti di ascolto per incontrare i cittadini

L’AQUILA. Il controllo del territorio è uno degli strumenti sui quali puntano i carabinieri, ormai da tempo, per tenere in scacco la criminalità di ogni tipo. I militari, pertanto, hanno attivato dei punti di ascolto per i residenti in centri nei quali non ci sono stazioni.
Queste e altre novità sono emerse in una conferenza stampa tenuta dal comandante provinciale Antonio Servedio, alla presenza degli ufficiali e dei comandanti di diverse stazioni, molte delle quali operative nei territori colpiti dai recenti terremoti, per fare un bilancio sull’andamento della giustizia nel comprensorio.
PUNTI DI ASCOLTO. Attivati, dunque, i punti di ascolto in luoghi indicati dai Comuni, per sentire cosa ha da dire la gente. Per ora i centri interessati nell’Aquilano sono Scoppito, Villa Santa Lucia degli Abruzzi, Poggio Picenze; nella Marsica sono Castellafiume, Civita d’Antino, San Vincenzo Valle Roveto mentre per l’alto Sangro si è scelto Rivisondoli. Prevista anche la riduzione dell’orario di apertura delle stazioni periferiche: da dieci e 3 ore per le stazioni di prima fascia e da 14 a 7 per quelle di seconda fascia: Carsoli, Celano, Pratola Peligna. Servedio ha detto che in tal modo ci saranno più militari in giro che, comunque, potranno essere contattati ugualmente in caso di interventi.
COORDINAMENTO. Esiste un nuovo piano di coordinamento per i centri che hanno una Compagnia e un Commissariato di polizia. È in fase di realizzazione, per ora ad Avezzano, ma presto toccherà anche a Sulmona, un piano di controllo con la città divisa a zone per gli interventi. Lo scopo è di evitare duplicazioni lasciando territori scoperti. Questa ripartizione del territorio è operativa all’Aquila da anni e sembra avere dato buoni risultati. Si punta, dunque, sulla prevenzione e le ore di servizio dal 2015 al 2016 sono passate da 227mila a 250mila.
BILANCIO TRIENNALE. Nel corso della conferenza stampa sono stati forniti dati interforze sull’andamento dei delitti dal 2014 al 2016. I reati, nel complesso, sono diminuiti in provincia del 21,7 per cento e, in particolare, le rapine sono scese del 33 per cento, i furti del 20,5 per cento. In calo anche le ricettazioni (26,4 per cento), le truffe (14,6) e l’usura: 33,3 per cento, Sono in aumento, però, i reati connessi allo spaccio (7,9) e i danneggiamenti in seguito a incendi (44,4). Il tenente colonnello Servedio, nonostante i buoni risultati, ha ammesso che occorre lavorare molto per cambiare la percezione dei reati che ha la gente. Preoccupa il contrasto alle infiltrazioni malavitose, causate anche dalla vicinanza con la Campania e dagli appetiti per gli appalti del post-sisma. Anche il bilancio più recente (gennaio- maggio 2016 e gennaio- maggio 2017) non cambia molto le cose, visto che i delitti sono in calo del 15 per cento ma le rapine sono passate da 6 a 11 mentre i furti sono scesi del 20 per cento. I reati connessi alla droga sono passati da 31 a 51.
SOCCORSI. L’attività dei soccorsi, in seguito ai recenti terremoti, è stata intensa. Tra Amatrice, Norcia e Visso sono state soccorse poco meno di 2mila persone e sono state aiutate le popolazioni di Campotosto e paesi limitrofi. In occasione della Festa per il 203° anniversario della fondazione dell’Arma dei carabinieri, che si terrà a Campobasso domani, saranno premiati alcuni militari della nostra provincia che si sono distinti nel servizio istituzionale. Si tratta di Giuseppe Lucio Di Falco, comandante della stazione di Montereale e Antonia Di Genova, responsabile della stazione di Collarmele.
Finora è stato giudicato molto positivo l’esito dell’accorpamento con la Forestale che di recente ha partorito una grande inchiesta contro lo spaccio di droga che avveniva tra la Marsica e L’Aquila.
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