I commercianti fanno muro contro l’isola pedonale

Per i negozianti della “Crocetta” l’iniziativa porterà solo al crollo delle vendite «Qui non sono abituati a fare la spesa senza poter utilizzare la macchina»

AVEZZANO. Secco no dei commercianti della “Crocetta” all’isola pedonale permanente. Solo due proprietari delle attività commerciali del centro su 23 hanno detto sì alla chiusura permanente delle strade al traffico, mentre i restanti l’hanno bocciata categoricamente.

La maggior parte dei negozianti ha espresso parere contrario all’isola sulla Crocetta (via Cataldi, dal bar Risorgimento a via Corradini, corso della Libertà, da via Corradini a via Diaz, e via Corradini, dal negozio Tim fino a Lombardi) per l’assenza di parcheggi, per la mancanza di attrattive in piazza e per le abitudini dei cittadini marsicani che per fare acquisti arrivano con la loro automobile davanti al negozio decidendo di andarsene se le strade sono chiuse.

Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dall’assessore alla viabilità Roberto Verdecchia, l’isola pedonale dovrebbe partire tra dicembre e gennaio 2016 proprio come imposto dal Tar a seguito del ricorso di Wwf e Italia nostra. Uno dei varchi dovrebbe essere l’incrocio tra via Corradini e via Vittorio Veneto proprio dove si trova il negozio Lombardi calzature.

«Sono contrario all’isola così come pensata nel Piano regolatore», ha commentato Raffaele Casimiro, «favorevole se invece viene realizzata in un contesto più ampio, con parcheggi accessibili e rivisitazione della viabilità». Un no, quindi, a metà, per questa rivoluzione del centro città che da molti viene temuta. Tanti commercianti, infatti, temono che, a causa della chiusura al traffico delle strade, i clienti possano rivolgersi altrove per fare i loro acquisti. Una situazione che potrebbe costringere i commercianti a licenziare commessi e collaboratori per far fronte al crollo delle vendite.

«Qualche anno fa erano tutti favorevoli alla pista ciclabile della zona Nord», ha spiegato Anna Scoccia della farmacia di via Corradini, «ma poi non l’ha usata nessuno. Servono prima un’organizzazione dei parcheggi, una diversa concezione della viabilità e poi si può pensare a una chiusura. Se viene istituita l’isola io qui devo rimanere sola perché non verrebbe più nessuno e i dipendenti dovrei mandarli a casa». I negozi di abbigliamento, oreficeria, ottica, ma anche la pizzeria e i bar della Crocetta la pensano tutti così: l’isola sarebbe la morte del centro. Un centro già fortemente martoriato dalla crisi che ha costretto decine di negozi ad abbassare le serrande come si nota passeggiando su corso della Libertà. «Io apro solo in estate e bene o male i residenti vengono a trovarci e si fanno una passeggiata dopo aver preso il gelato», ha sottolineato Antonietta Lucci della gelateria La Cremeria di corso della Libertà. «Ma in inverno, tra il freddo e la pioggia, qui non c’è nessuno. Per i negozi di abbigliamento è impensabile avere le strade chiuse al traffico, non riuscirebbero ad andare avanti».

Il no deciso all’isola arriva anche dai commercianti di corso della Libertà e di via Cataldi. Secondo Danila Cecchetti della Boutique della maglia, «gli avezzanesi non sono abituati mentalmente all’isola pedonale e poi la piazza non offre nulla e non spinge i residenti a venire a passeggiare qui. Quando ci sono delle feste e si chiude la strada, dal pomeriggio noi non lavoriamo più». I no dei commercianti sono stati argomentati dalla carenza di posti auto, di vigilanza e dalle scarse attrattive del centro città che non attirano i clienti e i cittadini in generale. Fuori dal coro due negozianti, che hanno preferito rimanere anonimi, secondo i quali nella piazza e nelle vie limitrofe c’è troppo smog e a farne le spese sono tutti gli avezzanesi.

Eleonora Berardinetti

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