I pm: auto blu per la spesa e per vacanze di piacere

21 Giugno 2014

A Gianni Di Pangrazio contestato un viaggio a Ischia. Altre accuse a tre autisti Accertamenti su chilometraggio dei veicoli, costi telepass e carburante

AVEZZANO. Auto blu utilizzate anche per fare la spesa e per vacanze di piacere. Emergono altre accuse nell’indagine della procura dell'Aquila che vede indagati il sindaco di Avezzano, dirigente della Provincia, Gianni Di Pangrazio, tre autisti, Mario Scimia ed Ercole Bianchini che dovranno rispondere anche di truffa ai danni dello Stato, Maria Pia Zazzara, e due dirigenti, Paola Contestabile, accusata di peculato, e l’avezzanese Anna Maceroni, indagata per favoreggiamento. Le accuse sono, a vario titolo, quelle di falso, peculato e abuso d’ufficio. Al centro dell’inchiesta, le cui indagini sono state concluse, c’è l’uso di tre auto di proprietà della Provincia, già sequestrate dagli agenti della polizia giudiziaria per gli accertamenti sul chilometraggio e sui telepass. Si tratta di due Alfa Romeo e una Fiat Panda, auto di servizio e non di rappresentanza, e la macchina del Comune di Avezzano, che è in comodato d’uso gratuito dalla Provincia dell’Aquila.

Secondo gli inquirenti, Di Pangrazio ha utilizzato l’Alfa per fini personali, mentre gli autisti ne avevano totale disponibilità, fino a portarsi l’auto a casa, anche nei week-end, e a utilizzarla per andare a fare la spesa. Al sindaco invece viene contestato un viaggio di relax a Ischia avvenuto il 10 agosto, con ritorno tre giorni dopo, il 13 agosto. Tutto ciò, sempre secondo l’accusa dei sostituti procuratori Stefano Gallo e Roberta D’Avolio, con l’auto dell'ente e con un rimborso non dovuto del telepass e del carburante. «La mattina del sabato 10 agosto 2013», è quanto riportato nel fascicolo in riferimento al sindaco di Avezzano, «si faceva venire a prendere a casa in Avezzano dall’autista Bianchini che si muoveva appositamente dall’Aquila, tramite autostrada, per accompagnarlo, unitamente a un suo amico, (quella persona è un collaboratore dipendente del Comune) nella città di Napoli, consentendo che poi il Bianchini tornasse a casa propria in L’Aquila; il 13 agosto 2013 si faceva venire a prendere a Napoli dall’autista Bianchini facendosi riaccompagnare a casa». Si tratterebbe di un viaggio a Ischia, ma nel complesso vengono contestati dalla Procura anche altri 6 spostamenti compiuti in diversi periodi. Il sindaco si è difeso parlando di «viaggi istituzionali».

Pietro Guida

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