I resti di Pietro Taricone saranno crematiOggi il rito a San Benedetto del Tronto

Il desiderio espresso a familiari e amici, le ceneri resteranno a Trasacco nella stessa tomba di famiglia dove la salma è stata tumulata. E dove da quattro giorni prosegue il pellegrinaggio di fan e conoscenti

TRASACCO. La salma di Pietro Taricone verrà cremata. L'attore abruzzese aveva espresso questo desiderio a familiari e amici. La cremazione è prevista per oggi a San Benedetto del Tronto. Saranno presenti i genitori, Francesco e Rita Ciofani, e probabilmente la moglie Kasia.

Le ceneri torneranno a Trasacco, nella stessa tomba di famiglia dove la salma è stata tumulata. E dove da quattro giorni prosegue il pellegrinaggio di fan e conoscenti. Vengono da tutte le parti. Soprattutto i giovani.

«Chi te l'ha fatto fare, figlio mio, a gettarti col paracadute, con tanti sport che ci sono», dice commossa Filomena De Angelis di Pescara. E' venuta fino a Trasacco insieme alle figlie, Danila e Ivana, e alla nipote Alice per «dare l'ultimo saluto a questo ragazzo che, col suo modo di fare, aveva saputo conquistare il cuore della gente».

«Non l'abbiamo conosciuto personalmente», intervengono le figlie «ma lo abbiamo visto in tutte le trasmissioni televisive cui ha partecipato, a partire dalla prima edizione del Grande Fratello. E ne abbiamo apprezzato la spontaneità e l'autenticità. Mai una volta che abbia usato un'espressione volgare. Si capiva subito di avere avuto dietro una famiglia solida, che gli aveva inculcato dei valori».

Accedere alla cappella è impossibile, data l'enorme quantità di fiori lasciati dai visitatori. Tra questi c'è anche una corona di rose rosse inviata da «Casapound Italia e Istituto rapace».

Una giovane donna se ne sta in disparte e piange. Si chiama Rita Ottaviani e viene da Filettino (Frosinone). «Di Pietro Taricone» confida «ammiravo la semplicità e la dolcezza. Era il ragazzo che qualunque madre vorrebbe avere come figlio».

Quella di Pietro Taricone è stata una vita d'eccezione. Gli amici vedevano in lui una specie di Robin Hood e l'adoravano.

Di Robin Hood Pietro aveva il carattere generoso e scanzonato, l'atteggiamento protettivo verso le persone deboli e indifese, la predilezione per i boschi, in cui capitava di addentrarsi munito di arco e frecce, come quella volta che trascorse la notte con gli amici in un bosco del Parco, appollaiato su un albero, pronto a scagliare frecce contro eventuali ospiti indesiderati.

Rivelatore a riguardo è il messaggio inviato qualche settimana fa col telefonino all'amico Gianluca Salvati: «Gianluca, vai a vedere subito il nuovo film su Robin Hood: è stupendo».
Le ragazze, invece, vedevano in lui un Adone. «Era bello da morire», ricorda una sua coetanea, Paola Crisante, che gestisce un ristorante vicino alla casa di Pietro. «Aspettavamo tutte la fine della scuola per rivederlo. Era interessante, intraprendente, intrigante. Insomma, era il ragazzo più ambito da tutte le ragazze. Gli altri ragazzi, vedendosi esclusi dalle nostre attenzioni, avrebbero potuto coalizzarsi contro Pietro, emarginandolo. Invece provavano per lui una grande ammirazione ed erano pronti a seguirlo ovunque».

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