I vicini fanno scoprire la casa squillo
Irruzione della polizia, espulse due prostitute sudamericane. Controlli sull’affittuario
AVEZZANO. I vicini non ne potevano più e hanno chiamato la polizia. È stata scoperta così una casa per appuntamenti a luci rosse in una traversa di via San Francesco. Le ragazze, una cubana e una colombiana, sono state espulse dalla città.
Le due sudamericane, entrambe di 26 anni, sono state raggiunte da fogli di via obbligatori. Per tre anni non potranno tornare ad Avezzano e non potranno neanche frequentare i rispettivi comuni di residenza. L’operazione della squadra anticrimine del commissariato di polizia, agli ordini dell’ispettore superiore Gaetano Del Treste, è scattata dopo le proteste dei vicini. Proteste nate per quello strano andirivieni di uomini - proseguiva da settimane, a qualsiasi ora del giorno e della notte - nell’abitazione al pianterreno in una traversa di via San Francesco, nel rione San Nicola.
La polizia è intervenuta e si è appostata nei pressi della casa. Le certezze sull’attività intrapresa nell’appartamento si è avuta quando gli agenti hanno bloccato un cliente che usciva dal portone. Lo hanno ascoltato e il giovane ha confermato che era stato ricevuto dalle due prostitute. Per il cliente non sono scattati provvedimenti. Ma poco dopo gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento e hanno trovato la colombiana e la cubana. Le due, residenti rispettivamente a Silvi Marina e Salerno, sono in regola con il permesso di soggiorno. Le successive indagini, coordinate dal dirigente del commissariato, Marco Nicolai, hanno portato a scoprire che i contatti fra i clienti e le ragazze avvenivano tramite annunci sui giornali. Le ragazze venivavano contattate al telefono, prendevano appuntamento e stabilivano la tariffa.
Arrivavano in città solo dal giovedì alla domenica. La polizia ha ascoltato anche il proprietario dell’abitazione data in affitto. L’uomo ha candidamente ammesso di non sapere che nella sua casa avvenivano appuntamenti a luci rosse perché le due ragazze sudamericane si erano presentate come studentesse. Ora gli agenti stanno cercando di capire se dietro l’attività delle due sudamericane si nasconda un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione.

Le due sudamericane, entrambe di 26 anni, sono state raggiunte da fogli di via obbligatori. Per tre anni non potranno tornare ad Avezzano e non potranno neanche frequentare i rispettivi comuni di residenza. L’operazione della squadra anticrimine del commissariato di polizia, agli ordini dell’ispettore superiore Gaetano Del Treste, è scattata dopo le proteste dei vicini. Proteste nate per quello strano andirivieni di uomini - proseguiva da settimane, a qualsiasi ora del giorno e della notte - nell’abitazione al pianterreno in una traversa di via San Francesco, nel rione San Nicola.
La polizia è intervenuta e si è appostata nei pressi della casa. Le certezze sull’attività intrapresa nell’appartamento si è avuta quando gli agenti hanno bloccato un cliente che usciva dal portone. Lo hanno ascoltato e il giovane ha confermato che era stato ricevuto dalle due prostitute. Per il cliente non sono scattati provvedimenti. Ma poco dopo gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento e hanno trovato la colombiana e la cubana. Le due, residenti rispettivamente a Silvi Marina e Salerno, sono in regola con il permesso di soggiorno. Le successive indagini, coordinate dal dirigente del commissariato, Marco Nicolai, hanno portato a scoprire che i contatti fra i clienti e le ragazze avvenivano tramite annunci sui giornali. Le ragazze venivavano contattate al telefono, prendevano appuntamento e stabilivano la tariffa.
Arrivavano in città solo dal giovedì alla domenica. La polizia ha ascoltato anche il proprietario dell’abitazione data in affitto. L’uomo ha candidamente ammesso di non sapere che nella sua casa avvenivano appuntamenti a luci rosse perché le due ragazze sudamericane si erano presentate come studentesse. Ora gli agenti stanno cercando di capire se dietro l’attività delle due sudamericane si nasconda un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione.
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