Il Comune rivuole i terreni

Donati ai reduci di guerra, serviranno per il fotovoltaico

CELANO. Il Comune di Celano si riprende le terre donate agli eroi di guerra per realizzare l'impianto fotovoltaico, ma esplode la protesta. Circa 120 persone, infatti, saranno costrette a cedere i loro campi coltivati. I proprietari e gli eredi sono stati convocati domani per la firma del provvedimento di cessione dei terreni, ma il Comune annuncia un rinvio: «Incontreremo i cittadini interessati alla vicenda per studiare insieme le modalità di reintegro».

Sembra la storia di Fontamara, il paesino di "cafoni" nato dalla fantasia dello scrittore marsicano Ignazio Silone. I fontamaresi vennero chiamati a discutere per una nuova distribuzione dell'acqua e dei terreni fertili, ma furono abbindolati dal podestà che se ne appropriò in nome del Regime. A Celano il provvedimento nasce da un «progetto di verifica demaniale» sulla scorta della legge regionale 25/88, dal quale è emerso che numerosi terreni nella zona Nord della città, molti dei quali coltivati, sono da reintegrare. Si tratta di terre donate come riconoscimento dal Comune ai reduci di guerra per aver servito e onorato la propria Patria durante i due conflitti mondiali.

«Onorificenze di questo genere», sottolineano dal Movimento per la difesa del cittadino di Ortona, a cui alcuni possessori si sono rivolti «sono state consegnate anche da ex capi dello Stato negli anni passati, anche con assegnazione di medaglie al valore civile e militare. Ma la differenza rispetto a ciò che accade a Celano è che queste massime onorificenze non sono ancora mai state richieste indietro dall'attuale governo».

L'associazione ha quindi richiesto al Comune una copia dei documenti di assegnazione dell'epoca per capire a che titolo furono donati e una copia della delibera approvata dalla giunta attualmente guidata dal senatore Filippo Piccone. Il Comune di Celano, con una lettera, ha «invitato tutti i possessori dei terreni in questione a presentarsi in Comune giovedì alle ore 10.30 (...). Un tecnico della Regione Abruzzo, del servizio Foreste demanio civico e armentizio, procederà a effettuare il verbale di sommaria istruttoria per la reintegra dei terreni», specificando, inoltre, che «il verbale verrà redatto anche in assenza delle parti».

Immediate le reazioni indignate dei proprietari terrieri, alcuni dei quali si sono già rivolti ad avvocati e associazioni dei consumatori. Il Comune ha quindi annunciato che chiederà alla Regione, su istanza di Piccone, un rinvio. «Vogliamo del tempo per incontrare i possessori», sottolineano dall'ente «in modo da decidere democraticamente le modalità di reintegro».  Dal Comune hanno inoltre sottolineato che, una volta esaurito il ciclo ventennale dell'impianto fotovoltaico durante il quale ci sarà un indennizzo, i terreni saranno restituiti in modo che «i possessori diverranno definitivamente proprietari».

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