Il giudice: interessi usurari in banca

22 Ottobre 2011

Ordinanza dà ragione al cliente che aveva un conto corrente in rosso

AVEZZANO. Importante pronuncia del tribunale di Avezzano sugli interessi applicati dalle banche. Dal metodo di calcolo che è stato adottato durante un procedimento civile risulta che numerose banche italiane potrebbero aver finora applicato tassi di interesse superiori a quelli consentiti dalla legge, specialmente in alcuni tipi di operazioni in caso di «scoperto di conto corrente».

È quanto stabilito dal tribunale civile di Avezzano nel caso di una banca di Avezzano, la filiale della Bnl, che aveva segnalato alla "Centrale rischi" della Banca d'Italia un cliente che era finito con il conto in rosso. Quest'ultimo, però, difeso dall'avvocato Pietro Chichiarelli si è rivolto alla magistratura chiedendo che, con provvedimento d'urgenza, venisse ordinato alla banca la cancellazione del suo nome dalla "Centrale rischi".

Secondo l'avezzanese, infatti, i tassi applicati erano oltre la soglia prevista dalla legge e l'ordinanza parla di «interessi passivi usurari». «Siamo riusciti a dimostrare che era proprio così e quindi ora gli interessi non sono più dovuti e il cliente potrà chiedere alla banca la restituzione di quelli che ha versato nel corso degli anni» ha detto l'avvocato Chichiarelli. Così il conto corrente del cliente avezzanese non era più scoperto, ma presentava addirittura un saldo attivo di tutto rilievo.

Grazie al ricorso, il tribunale, per dimostrare che la banca avesse veramente applicato interessi oltre la soglia consentita, ha inserito nel totale anche le commissioni fatte pagare all'utente che, per gli istituti di credito, sono vere e proprie voci di guadagno. Si tratta di quelle commissioni che non riguardano gli interessi e che sono riferiti a una sorta di servizi messi a disposizione dagli istituti di credito. Queste commissioni, però, finora venivano del tutto ignorate nel conteggio degli interessi.

La decisione, presa dal giudice Vittorio Corasaniti, potrebbe rivoluzionare il settore e rendere diversa la posizione di molti clienti. È di particolare importanza perché, in base al criterio adottato, diventa molto probabile che gli interessi passivi generalmente applicati dalle banche sui conti corrente, siano spesso di natura usuraia.

«È proprio negli affidamenti concessi su conto corrente che le banche applicano interessi particolarmente elevati», ha aggiunto il legale, «con tassi che sono spesso vicinissimi al tasso soglia dell'usura e che talvolta addirittura coincidono con esso. Chiaramente è molto probabile che, inserendo nel calcolo degli oneri anche le commissioni, il tasso soglia può essere superato facilmente». In sostanza, tutti coloro che hanno o hanno avuto in passato uno scoperto di conto corrente, potrebbero chiedere la restituzione dei soldi addebitati nel corso degli anni per interessi e commissioni e che sommati danno spesso cifre anche ragguardevoli che nel caso avezzanese si aggirano intorno ai 25mila euro. (p.g.)

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