Il museo della Rivera conquista altri spazi

Il Comune cede al ministero due piccoli edifici da trasformare in servizi igienici e punto ristoro

L’AQUILA. Il museo nazionale d’Abruzzo (Munda), ospitato dallo scorso dicembre nei locali dell’ex mattatoio alle 99 Cannelle, presto sarà ampliato con una zona ristoro, bookshop, front office e servizi igienici. A stabilirlo è una delibera della giunta comunale dello scorso 10 agosto con la quale si concedono al Polo museale dell’Abruzzo, in comodato d’uso gratuito, due piccoli edifici fiancheggianti quelli già occupati, nelle adiacenze di porta Rivera, rispettivamente addossati al prospetto settentrionale delle mura civiche e a quello meridionale della chiesa di San Vito. Un atto molto atteso e richiesto più volte dalla direttrice del Polo Lucia Arbace. La delibera, in particolare, stabilisce la concessione fino al termine necessario alla realizzazione dei lavori di recupero e consolidamento del Castello cinquecentesco, sede storica del museo. La concessione permetterà di migliorare l’accessibilità al museo e il servizio di accoglienza dei visitatori. Il ripristino dell’antico accesso al pubblico macello, per il quale il ministero ha stanziato 150mila euro, comporterà la demolizione delle superfetazioni abusive e l’adeguamento strutturale e impiantistico dei manufatti originari, in modo da permettere ai locali di ospitare i cosiddetti servizi aggiuntivi, che resteranno a uso anche dei visitatori della vicina fontana monumentale. Gli edifici sono da tempo inutilizzati dal Comune a causa della loro inagibilità. «La riapertura del museo ha costituito una rilevante dimostrazione di rinascita e vitalità della cultura aquilana», è scritto nella delibera, che poi spiega i motivi della decisione: «È interesse dell’amministrazione continuare a incentivare la ripresa culturale e artistica e il processo di valorizzazione del complesso dell’ex mattatoio, attuati in questi anni dal ministero». Sotto il profilo economico, inoltre, la concessione dei locali da parte del Comune al ministero risulta vantaggiosa, anche in comodato d’uso gratuito, poiché – così come per l’intero complesso edilizio – verranno realizzate negli edifici opere tali che potranno bilanciare il mancato introito del canone d’affitto. Le spese necessarie per rendere agibile la struttura, infatti, saranno a carico del Polo museale, che potrà anche procedere con un ampliamento o nuove edificazioni sull’area concessa.©RIPRODUZIONE RISERVATA