TRIBUNALE per i diritti DEL MALATO

«Il nostro ospedale declassato a una sorta di poliambulatorio»

SULMONA. Una sorta di poliambulatorio più che un ospedale con reparti veri e propri. Questo il ritratto del “Santissima Annunziata” tratteggiato dal tribunale per i diritti del malato, dopo il...

SULMONA. Una sorta di poliambulatorio più che un ospedale con reparti veri e propri. Questo il ritratto del “Santissima Annunziata” tratteggiato dal tribunale per i diritti del malato, dopo il plauso dei sindaci al piano sanitario regionale. Il documento declassa l’ospedale sulmonese a presidio sanitario di base. «Nei presìdi di base non ci sono le unità operative complesse», rincara Edoardo Facchini, presidente regionale del Tdm, «ma solo quelle semplici che sono poco più che ambulatori. Perciò, quando ci si viene a dire che saranno previste, col nuovo piano sanitario, quattro unità operative complesse ci aspettiamo che si arrivi con carte, documenti e delibere e non solo a chiacchiere». Nei giorni scorsi i sindaci del Centro Abruzzo, riuniti a porte chiuse a Palazzo San Francesco, hanno approvato – a sorpresa – le uniche quattro unità operative complesse (reparti con primario) rimaste (vale a dire Cardiologia, Chirurgia, Medicina generale e Ortopedia) e l’aumento di quelle semplici da 9 a 14, oltre che dei posti letto saliti dai 146 attuali a 162 (grazie a quelli della lungodegenza previsti, ma mai attivati). «Chiediamo un incontro al sindaco di Sulmona affinché solleciti una nuova riunione di tutti i sindaci per creare un tavolo tecnico di alto profilo professionale e programmare un piano d’attacco per l’emergenza ospedale, l’esclusione dal tratto autostradale e la chiusura del tribunale», protesta l’avvocato del Tdm Catia Puglielli, «tutte cose che indicano il disegno di un isolamento del territorio. Per poi andare a parlare con la Regione e ottenere un cambio di direzione perché stiamo arrivando allo schianto senza rendercene conto. Solo nei mesi scorsi il piano sanitario aveva suscitato nei sindaci la levata di scudi, poi tramutata in un plauso tanto caloroso, quanto inaspettato e ingiustificato per il fronte del no al declassamento dell’ospedale. Lo stesso fronte che si batte da mesi contro la chiusura del punto nascita, che sarà, invece, attuata non appena sarà attivato il servizio di elisoccorso».

Federica Pantano

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