Il presepe di Pianola caso politico

Il Comune di Roma dice stop alla rappresentazione nella capitale. Forza Italia accusa Marino

L’AQUILA. «Voglio sapere le reali ragioni che hanno portato il sindaco di Roma Marino a impedire la nona edizione del presepe vivente a Roma». È duro l'attacco del capogruppo comunale di Forza Italia Guido Quintino Liris nei confronti di Ignazio Marino, sindaco della Capitale. «È incomprensibile l’atteggiamento della nuova amministrazione comunale di Roma rispetto a una manifestazione, quella del presepe vivente, che da anni si svolge nel quartiere Esquilino il giorno dell’Epifania. La collaborazione con il Comune di Roma è stata portata avanti dal gruppo artistico “Come a Betleem” da 9 anni senza soluzione di continuità, attraversando amministrazioni di colori e sensibilità diverse», spiega Liris. «Tutto nacque dall’esigenza di tanta parte di uno dei quartieri storici di Roma di ricordare il messaggio cristiano dell’Epifania; faccio presente che il quartiere in questione ha un’elevata presenza di asiatici (in particolar modo cinesi) che, nel tempo, hanno legittimamente maturato la volontà di festeggiare il giorno 6 gennaio, come da propria tradizione, la Festa del Dragone. Così, ben 10 anni fa, alcune associazioni culturali capitoline si misero in contatto con il gruppo artistico “Come a Betleem” promotore del più “vecchio” e prestigioso presepe vivente della realtà aquilana (41 anni ininterrotti di storia) e, compatibilmente con le esigenze del quartiere e con le sensibilità e le usanze della popolazione locale, si è studiato il modo per portare un po’ dell’Aquila a Roma, il giorno dell’Epifania. Questo ha dato anche modo a una realtà culturale di grande rilievo – il gruppo artistico “Come a Betleem” – di farsi conoscere al di fuori dei confini aquilani ed esportare un prodotto artistico che da 41 anni, il 25 dicembre, nella frazione di Pianola, dà vita a una rappresentazione artistica unica nel suo genere», dice ancora il consigliere Liris, che ha presentato «un ordine del giorno in consiglio comunale che, grazie al contributo di tutte le forze politiche, è stato approvato all’unanimità: il sindaco Cialente è stato ufficialmente investito della responsabilità di contattare Marino e verificare i reali motivi che hanno portato all’interruzione di una collaborazione tra due città che da sempre si definiscono “sorelle”, e di difendere la dignità professionale e artistica di un prodotto culturale aquilano che ha più di 40 anni di storia».