Il segretario del Comune ora rischia il processo

Chiuse le indagini preliminari su Pirozzolo, Del Principe e l’imprenditore Galgani La Procura conferma le accuse e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio

L’AQUILA. Ha ripreso a lavorare al Comune dopo l’annullamento della sospensione dal suo incarico, ma per il segretario generale del Comune Carlo Pirozzolo i guai giudiziari non sono certo finiti con il colpo di spugna del tribunale del Riesame, che ha cancellato il provvedimento del giudice per le indagini preliminari. Il superdirigente che fa girare la macchina comunale rischia il processo. La Procura della Repubblica, infatti, ha fatto notificare ai tre indagati Patrizia Del Principe, Carlo Pirozzolo e Bruno Galgani, imprenditore originario di Antrodoco (Rieti), l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Si tratta dell’atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio che verrà avanzata dai sostituti procuratori Fabio Picutie Stefano Gallo non appena sarà trascorso il termine di venti giorni entro il quale gli indagati hanno la facoltà di presentare memorie difensive, produrre documenti, depositare documentazione relativa alle investigazioni del difensore, chiedere ai pm di compiere atti d’indagine, o presentarsi per rilasciare dichiarazione o ancora chiedere di essere sottoposti a interrogatorio. Per l’accusa, insomma, le accuse sono definite e circostanziate.

La vicenda giudiziaria è quella esplosa con fragore nello scorso mese di ottobre, quando le indagini condotte dalla squadra Mobile, coordinata dal dirigente Maurilio Grasso, hanno riguardato quanto avveniva all’interno del Centro servizi anziani “Cardinale Corradino Bafile”, meglio noto come ex Onpi, organo strumentale del Comune. Un’inchiesta che si muove su un doppio binario: da un lato il concorso truccato per ricoprire il ruolo di direttore del Centro servizi anziani e dall’altro una tangente per lo svolgimento di lavori di facchinaggio.

La funzionaria Del Principe, tuttora sospesa dai pubblici uffici, è indagata insieme a Galgani per induzione indebita a dare o promettere utilità. In soldoni, è accusata di essersi fatta consegnare mille euro da Galgani e di aver chiesto altri soldi nell’ambito dell’assegnazione di lavori di facchinaggio nella struttura. La stessa Del Principe è indagata con Pirozzolo per corruzione, abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente di un bando di gara. Del Principe è accusata di aver fatto inserire a Pirozzolo materie «confacenti alle conoscenze della funzionaria» per truccare il concorso. L’utilità ricevuta da Pirozzolo sarebbe consistita nell’assunzione di un’avvocatessa come co.co.co al Centro anziani, «come richiesto dal segretario generale». Insomma, la vicenda è tutt’altro che conclusa.

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