PRATOLA PELIGNA

In 300 a piedi da Gioia dei Marsi per la Madonna della Libera

PRATOLA PELIGNA. Sono arrivati a Pratola accolti dal suono delle campane e dall’abbraccio della popolazione. A ricevere la calorosa accoglienza, tutte le persone che hanno formato la compagnia di...

PRATOLA PELIGNA. Sono arrivati a Pratola accolti dal suono delle campane e dall’abbraccio della popolazione. A ricevere la calorosa accoglienza, tutte le persone che hanno formato la compagnia di Gioia dei Marsi. Oltre 300 tra pratolani e residenti nel centro marsicano che hanno percorso «Il Cammino della Speranza». Circa 30 chilometri da fare a piedi tra canti e devozione. Il lungo corteo è partito dalla piazza di Gioia dei Marsi. Poi, seguendo l’antico tracciato della Tiburtina ha superato il Valico di Forca Caruso sino a giungere a Goriano Sicoli dove i devoti si fermano ad omaggiare la protettrice del centro montano, Santa Gemma. Il paese ospita anche un momento tra i più toccanti del pellegrinaggio, quando i devoti, giunti sul monte Le Serre, s’inginocchiano per pregare in direzione di Pratola. Subito dopo, la processione riprende verso Raiano sino a giungere a Pratola. Nel centro peligno i pellegrini sono accolti dalle autorità ecclesiastiche, civili e dal comitato festa, mentre tutto intorno la popolazione applaude e abbraccia i partecipanti. Questi, giungono poi al santuario della Madonna della Libera, dove compiono in ginocchio gli ultimi metri che separano l’ingresso dall’altare principale. Qui si eseguono anche dei canti rituali e si esce dalla chiesa non voltando mai le spalle alla Santa. Gesti e simboli che danno il via ufficiale ai festeggiamenti in onore della Madonna della Libera.

Il tradizionale appuntamento è alla base di un gemellaggio tra le due comunità siglato lo scorso anno. Il percorso tra Gioia dei Marsi e Pratola Peligna è stato anche inserito in un progetto di valorizzazione turistica e religiosa.

Federico Cifani

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