In seimila rientrano nelle scuole di latta in attesa delle nuove

Primo giorno in classe tra disagi e problemi di traffico Sono 32 gli istituti che aspettano una sede dignitosa

L’AQUILA. Ritorno sui banchi ordinato quello di ieri per le scuole aquilane. Il traffico, che come di consueto si è concentrato nella prima mattinata soprattutto nella zona di Colle Sapone, già alle 9 era tornato quasi alla normalità, grazie all’organizzazione degli istituti con ingressi scaglionati. Qualche disagio per gli automobilisti che intorno alle 8 hanno trovato code e file nei pressi dei poli scolastici.

Quest’anno, a differenza del passato, la maggior parte delle scuole non ha avuto problemi di organico: tutte le nomine per gli incarichi annuali degli insegnanti, infatti, sono terminate entro il 31 agosto e l’Ufficio scolastico regionale ha concluso anche le procedure di immissione in ruolo di molti docenti, come previsto dalla riforma Renzi. Gli organici, dunque, sono in gran parte al completo, anche se gli insegnanti aspettano l’ultima tranche di immissioni a novembre.

Circa 180, tra tutti gli ordini e gradi di scuola, i docenti neoimmessi in provincia entro il primo settembre, secondo le fasi 0, A e B del piano straordinario di immissioni voluto da Renzi. Quattro di questi sono stati assunti (nella fase B) da altre province d’Italia. In particolare, è stato necessario “pescare” fuori dall’Aquila gli abilitati in matematica alle scuole medie, violino e chimica alle superiori.

Molti anche gli insegnanti aquilani che sono stati chiamati a ricoprire posti in altre province, soprattutto al Nord Italia. Nelle prossime settimane le scuole dovranno riunire i collegi dei docenti per stabilire, invece, l’organico potenziato, in base al quale si farà l’ultima fase di immissioni in ruolo (fase C). La gran parte dei posti a tempo indeterminato si giocherà proprio con questa tranche che conterà, in regione, 1232 nuove assunzioni sulle varie discipline e 182 sul sostegno. A concorrere per questi posti, in questa come nella fase precedente, tuttavia, non saranno solo i precari abruzzesi, ma tutti quelli italiani che faranno richiesta per le diverse province della regione. I numeri di queste ultime immissioni in ruolo deriveranno dall’ampliamento degli organici di ogni scuola, che sarà stabilito tra ottobre e novembre. Si aspettano, invece, le immissioni in ruolo dei dirigenti scolastici.

Terminati il mese scorso, invece, gli spostamenti dei presidi: la professoressa Maria Chiara Marola dall’istituto comprensivo di Pizzoli è passata all’istituto d’istruzione superiore d’Aosta; Fiorenza Papale dal Volta Pescara al Convitto nazionale e Cotugno.

Intanto, per il settimo anno consecutivo, circa seimila studenti aquilani sono tornati a fare lezione dentro un modulo provvisorio (Musp). I lavori per la ricostruzione delle scuole danneggiate dal sisma, infatti, non sono ancora cominciati. Pronta la progettazione di un solo edificio: quello di Paganica, che comunque vedrà la luce non prima del 2017, come anche le scuole di Arischia, Sassa e Bagno, le prime che verranno ricostruite.

Sono 32 – tra asili nido, scuole d’infanzia, scuole primarie, secondarie di primo grado, istituti professionali e tecnici, convitto e Conservatorio – i Musp che continuano a ospitare le scuole nel cratere. Negli anni le strutture hanno messo in evidenza diverse carenze: perdite d’acqua, spazi risicati, mancanza di laboratori e palestre. Per tamponare la situazione negli ultimi giorni il Comune ha messo in atto verifiche e manutenzione straordinaria, che tuttavia non hanno risolto tutti i problemi.

Michela Corridore

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