Incarico a un dirigente nei guai ex sindaco e altre otto persone

La procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio La replica di Federico: sono assolutamente tranquillo

SULMONA. È arrivata al capolinea l’inchiesta che vede indagato l’ex sindaco Fabio Federico e altre otto persone sulla vicenda dell’incarico conferito al dirigente dell’amministrazione provinciale Tiziano Amorosi, chiamato a ricoprire, a “scavalco”, il ruolo apicale nelle prima e nella seconda ripartizione del Comune. La procura, infatti, ha notificato ai nove imputati la richiesta di rinvio a giudizio che sarà discussa nell’udienza preliminare del prossimo 14 aprile dove mezzo Comune rischia di finire sotto processo.

Con il sindaco Federico sono imputati a vario titolo l’ex assessore al Personale Mauro Tirabassi, gli ex segretari comunali, Angela Graziani e Franca Colella, la dirigente Filomena Sorrentino, attuale dirigente della ripartizione Bilancio del Comune e dei Tributi e le funzionarie Fragolina Di Ianni, Stefania Spinosa ed Elisabetta Salsedo. Il processo a giudizio è stato chiesto, naturalmente, anche per il dirigente della provincia dell’Aquila, Amorosi. Gli imputati sono accusati a vario titolo di peculato, falso in atto pubblico, usurpazione di funzioni e appropriazione indebita. Anche se le accuse più pesanti sono rivolte al dirigente Amorosi. Per la Procura, così come si legge sul documento fatto recapitare alle persone coinvolte nella vicenda giudiziaria, gli imputati avrebbero «preordinato un disegno criminoso al fine di procurare un ingiusto arricchimento del dirigente Tiziano Amorosi». Per raggiungere l’obiettivo, il sindaco Federico insieme agli altri amministratori pubblici, avrebbe cambiato il regolamento comunale in modo da riconoscere al dirigente, a scavalco (secondo la procura in maniera del tutto illegittima) un salario onnicomprensivo di circa 76mila euro, attestando inoltre, sempre secondo quanto sostiene il pubblico ministero nel capo di imputazione, un contratto inesistente. Da sottolineare che la posizione delle funzionarie sarebbe marginale. «Sono assolutamente tranquillo di quello che è stato fatto perché sempre nel rispetto della legge», afferma l’ex sindaco Federico. «Tuttavia non posso non sottolineare la tempestività della stampa che è arrivata a conoscere gli atti e le decisioni della procura prima dei diretti interessati. Vorrà dire che nel futuro ci rivolgeremo ai giornalisti per conoscere la nostra sorte giudiziaria. Sono sicuro che sapranno indicarci la sentenza, risparmiandoci inutili patemi d’animo e logoranti attese».

Claudio Lattanzio

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