Infermiera “costretta” a oziare sul posto di lavoro: pignoramento da 250mila euro per la Asl

Sulmona, l’azienda non ha risarcito i danni alla donna: scatta il recupero coattivo
SULMONA. Scatta il pignoramento da 250mila euro per l’Asl 1 che non ha risarcito l’infermiera costretta a poltrire sul posto di lavoro. L’atto è stato presentato dall’avvocato della donna, Domenico Ciancarelli, dopo le continue sollecitazioni cadute nel vuoto. I fatti risalgono al 2015 quando l’infermiera è stata costretta a mettersi in malattia a causa di una patologia che le impediva di svolgere le proprie mansioni da infermiera di corsia: non riusciva, insomma, a compiere le normali attività e i turni, anche notturni, che il suo lavoro richiedeva. Poi, nel 2017, dopo varie battaglie, è stata inquadrata come aiutante amministrativo. Solo sulla carta, però, perché, di fatto, è stata costretta a poltrire fino alla pensione del 2019: confinata su una sedia e costretta dai suoi superiori a non fare nulla per un anno e mezzo. Da qui la causa intentata contro l’Asl, che era stata condannata al risarcimento. La sentenza è diventata esecutiva a marzo 2025. Quindi il pignoramento con il giudice di esecuzione del tribunale di Sulmona che ha fissato l’udienza al 18 dicembre.