Calcio

Under 21, Dagasso scalpita e punta la Svezia

8 Ottobre 2025

Il pescarese spera nella prima maglia da titolare. E Silvio Baldini rispolvera gli allenamenti con la benda

PESCARA. Il 2025 è sicuramente il suo anno magico. Campionato di C vinto con il Pescara, il debutto in serie B e la conquista della maglia azzurra. Matteo Dagasso, 21 anni, è uno dei pezzi pregiati del Pescara di Vivarini, ma anche pedina preziosa dell’Italia Under 21 guidata dal ct Silvio Baldini. L’ex allenatore biancazzurro, l’artefice della cavalcata vincente con il Delfino nella passata stagione, ha voluto Dagasso in Nazionale a tutti i costi. Il centrocampista ha fatto il debutto lo scorso 5 settembre contro il Montenegro, entrando nei minuti finali, e poi ha giocato altri 8 minuti nella gara successiva con la Macedonia. Adesso, però, spera di conquistare più spazio e, magari, un posto nella formazione titolare in vista della gara contro la Svezia.

In vista della sfida di venerdì a Cesena con gli svedesi, Silvio Baldini preme sull'acceleratore con i suoi ragazzi con l'obiettivo di allungare la striscia positiva nelle qualificazioni a Euro 2027. Gli azzurrini sono a punteggio pieno nel girone insieme con la Polonia e una vittoria sugli scandinavi darebbe già una maggior sicurezza nel cammino da poco intrapreso ma sempre denso di insidie.

Dagasso corre e suda, sperando in una maglia da titolare. Baldini conosce bene il centrocampista del Pescara e lo considera un suo pupillo. Ieri nel raduno dell’Italia under 21 è spuntato un vecchio metodo d’allenamento che Dagasso conosce molto bene: il “metodo Baldini”. Il ct azzurro, infatti, ha fatto allenare i giocatori con un occhio bendato, tecnica finalizzata a aumentare la concentrazione, migliorare la percezione spazio-temporale e stimolare la vista periferica. Non solo, ma anche esercizi nei quali i giocatori giocavano con un braccio nascosto sotto la casacca, per spingere ulteriormente l’equilibrio e la consapevolezza corporea. L’anno scorso Baldini aveva applicato questa tecnica al Pescara: la benda era usata a rotazione per stimolare chi occupava zone field-visive meno immediate e allenare la capacità di “vedere” con sensi complementari. Il 67enne allenatore di Massa, dunque, non si smentisce mai e anche in Nazionale ha voluto portare il suo modo di fare calcio. 

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