Ingegneri all’attacco: «Pratiche più veloci con l’informatica»

Riunione dell’Ordine professionale a Castel di Sangro «Zone interne isolate dai sistemi digitali innovativi»

L’AQUILA. La ricostruzione è lenta anche per colpa dell’isolamento digitale. Lo denuncia, restando in tema di post-sisma e disagi, l’Ordine degli Ingegneri, che ha organizzato un consiglio straordinario a Castel di Sangro. Nell’incontro sono emersi ritardi dal punto di vista della crescita informatica «a discapito dello sviluppo e della realizzazione delle opere».

«Occorre accelerare i processi di informatizzazione telematica in tutto il territorio abruzzese, pena il rallentamento dell’evasione delle pratiche e di conseguenza della realizzazione delle opere, pubbliche e private», afferma il presidente Elio Masciovecchio, che riporta le esigenze del territorio.

«Non si vive di sole infrastrutture fisiche, anche quelle telematiche stanno assumendo un valore sempre crescente. Perché l’urbanizzazione tematica possa davvero compiersi, è necessario dotare il territorio di un solido bacino infrastrutturale, ma mentre nelle zone di Pescara, Teramo e Chieti ciò è avvenuto in misura maggiore, in quelle dell’Aquila si vive una fase ancora arretrata. Il presidente della Provincia Antonio De Crescentiis ci ha dato rassicurazione che i lavori verranno avviati, speriamo si possa darvi seguito in tempi brevi».

L’Ordine degli Ingegneri continua a organizzare alcuni dei propri consigli al di fuori del territorio di riferimento «per cercare di far emergere la situazioni più problematiche e dar voce alle istanze di queste aree. Si è scelta Castel di Sangro, essendo piuttosto lontana dai centri nevralgici della regione e quindi capace di portare in superficie esigenze particolari. Non è un caso che la necessità di creare le condizioni per una maggiore e migliore opera di informatizzazione sia partita proprio da qui», spiega Masciovecchio. «Gli ostacoli burocratici sono di pari livello a quelli fisici, dovuti a un certo isolamento geografico della città. Le pratiche istruite a Castel di Sangro devono compiere due o tre volte il percorso di andata e ritorno con Sulmona dove si trova il Genio Civile di riferimento prima di poter avere il via libera. La stessa situazione si verifica con la Soprintendenza. Una giostra paradossale con cui si spreca tempo, che può invece essere accorciato con lo sviluppo di nuovi e più produttivi sistemi informatici. Noi pensiamo che una città talvolta in sofferenza per la lontananza dai principali centri, non possa essere costretta a subire anche l’isolamento informatico. Va colmato questo ritardo».