Intercultura, un’esperienza per crescere

Studentessa tre mesi in Canada grazie a Micron: «In viaggio per capire e imparare a capirsi»
AVEZZANO. Intercultura vuole contribuire alla creazione di una società mondiale pacificata, attraverso il riconoscimento degli apporti che ogni cultura può dare alla soluzione di problemi comuni. Irene Scipioni, studentessa del Liceo Classico Torlonia, vincitrice della Borsa di studio trimestrale Intercultura sponsorizzata dalla Micron, racconta la sua esperienza in Canada.
Qual è stata la tua reazione alla buona notizia?
«Avevo iniziato il conto alla rovescia a febbraio quando mi avevano comunicato che avevo vinto la Borsa di studio. Mi chiedevo spesso cosa mi stesse aspettando al di là dell’Oceano. E, come ogni sorpresa che si rispetti, la mia esperienza mi ha stupita, commossa,cambiata».
Quali sono state le sensazioni appena arrivata?
«Una manciata di case, campi fino all’orizzonte: Enniskillen era a malapena segnata sulla carta eppure in quel paesino sperduto in Ontario era partita la mia avventura e i miei sogni si sono realizzati.Non dimenticherò mai gli armadietti a scuola, i musical a Toronto o il concerto del mio gruppo preferito. Certamente sono ricordi impressi nella mia memoria, diventati parte di me, di cui nessuno mi potrà privare. Le piccole difficoltà che ho incontrato ogni giorno sono state più che un ostacolo,un trampolino di lancio».
Cosa ha insegnato questa esperienza?
«In questi fantastici mesi ho imparato che sono speciale, come d’altronde ciascuno lo è. Il problema è che siamo troppo presi nell’ascoltare i giudizi degli altri. Sarebbe tutto più semplice se invece di squadrarci, ci sorridessimo, magari sul bus la mattina. In Canada mi sono sentita apprezzata per quella che sono, ho sperimentato l’affetto di persone sincere, senza riserve nè nel farti complimenti nè critiche. Un affetto che va al di là di feste a sorpresa organizzate per te, regali o uscire insieme. È un affetto che senti dai loro abbracci, nei momenti in cui ti guardano negli occhi e ti dicono: “Grazie per aver reso questi tre mesi i più belli della mia vita”. E, a quel punto, capisci che in Italia “Ti voglio bene” ce lo dovremmo dire più spesso».
Nicole De Angelis, Maria
Teresa Maccallini, Francesca Giannini, Irene Vitale
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