Ju calenne, Tornimparte ritrova il suo rito

29 Aprile 2022

Funi, accette e reginetta del bosco: domani appuntamento con la tradizione. Consigliato l’uso di mascherine

TORNIMPARTE. Torna, dopo due anni di fermo, il rito “arboreo” dell’albero del maggio di Tornimparte conosciuto come “Ju calenne”. L’organizzazione è di tutte le associazioni di Tornimparte coordinate dalla Pro loco. «L’evento è, senza dubbio, il rito più importante del territorio» evidenzia la Pro loco «accomunando Tornimparte ad altri riti simili sparsi in Italia e in Europa (Basilicata, Appennino Umbro-Toscano, Germania). Esso, inizialmente, rappresentava un simbolo di rinascita e di propiziazione del futuro. Il tutto in un periodo – quello di maggio – nel quale le provviste erano quasi esaurite. Piantare davanti alla chiesa-madre quell’albero – un pioppo – significava opporre all’incertezza e alla penuria un rito simbolo della forza che serve per innalzare l’albero. Il rito viene svolto di notte essendo, per un antico uso, in quella notte sospeso il diritto di proprietà: l’albero, infatti, viene tagliato, senza che nessuno possa reclamarne la proprietà. Godiamoci una festa che, ponte tra passato e futuro, ci indica di ripensare il presente e viverlo con più serenità; una festa condivisa, unica, irripetibile e gratuita, in cui ognuno possa trovare il suo spazio di gioia con vino e ventresca da gustare attorno al sacro fuoco della manifestazione».
IL PROGRAMMA
Il programma prevede domani alle 21 la vestizione dei “Maggiaioli” dei vari “gastaldati” e la preparazione delle squadre. Alle 22 il gruppo di “Maggiaioli”, munito di funi, accette e “marracci” si recheranno, secondo la tradizione, nel bosco «con fare furtivo: nessuno sa il luogo ma tutti sanno il perché. Il luogo lo conosce solo la pianta, già avvisata il giorno di San Panfilo» si legge ancora nella nota degli organizzatori. A mezzanotte ci sarà l’alzata “de Ju calenne” (l’albero) davanti al sagrato della chiesa di San Panfilo e a seguire animazione “con pasta, vino, ventresca organetti e musiche popolari”. Intorno al fuoco sacro verrà eletta la regina del bosco.
CONSIGLI
La Pro loco consiglia l’uso della mascherina e, se in possesso, anche di scarponi.
LE ORIGINI
«La tradizione tornimpartese è quasi certamente di origine Longobarda, tesi confermata dai numerosi toponimi di origine germanica che troviamo nel nostro paese» sottolinea il presidente della Pro loco, Domenico Fusari «e si innesta su antichi riti greci e romani legati alle feste di primavera in omaggio alla fecondità della terra. La storia Longobarda è infatti molto legata alla cultura del bosco. Nel territorio germanico erano molto diffusi i boschetti sacri, rispettati e venerati, nei quali dimoravano le antiche divinità protettrici delle piante; il culto degli alberi era tanto sentito da punire in modo feroce chi non rispettava le piante o chi ne rovinava la corteccia». (g.p.)