Juventus ricattata, stadi vietati per 5 anni a tifoso aquilano 

Provvedimento del questore di Torino in base all'inchiesta che ha portato in carcere 12 ultras bianconeri.  È sospettato del recupero illecito di biglietti, ma lui nega

L’AQUILA. Dovrà stare lontano dagli stadi per cinque anni l’aquilano Leonardo Moretti, 22 anni, coinvolto nell’ambito dell’inchiesta di Torino che ha portato in carcere 12 capi ultras della Juventus.
L’accusa, soprattutto in relazione alle persone finite agli arresti, parla di estorsione ai danni della società bianconera: biglietti omaggio o, in caso di richieste disattese, cori razzisti con inevitabili sanzioni disciplinari per il club.
Moretti, infatti, è stato sanzionato con un Daspo su decisione del questore di Torino, ovvero il divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Si tratta di una misura prevista dalla legge italiana al fine di impedire aggressioni violente nei luoghi degli avvenimenti sportivi.
Questa misura è stata applicata a tutte le persone indagate in questa vicenda, ma ci sono stati dei sospettati che hanno avuto un divieto della durata di ben dieci anni. In sintesi costoro potranno seguire le partite solo in radio e Tv. E, in caso di presenza illecita sugli spalti, potrebbe scattare una misura cautelare.
Per Moretti, che è uno dei sospettati meno implicati nell’inchiesta, ma che è stato comunque sottoposto a una perquisizione da parte della Digos di Torino, il Daspo non prevede ulteriori prescrizioni finalizzate ad aggravare la sanzione.
L’accusa è quella di associazione per delinquere: secondo il pm di Torino avrebbe aiutato un altro indagato a recuperare biglietti.
Va comunque detto che l’avvocato del giovane aquilano, Cristiano Carbonara, già qualche settimana fa, aveva smentito che il suo assistito avesse mai partecipato alla distribuzione illecita di biglietti per le partite.
Nulla vieta, comunque, di proporre ricorso al Tar per disapplicare il provvedimento del questore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA